L’assessore comunale al Bilancio Sergio Marino risponde a quanto sollevato ieri nella seduta in merito ai ristori Covid19 che sarebbero stati utilizzati per “coprire i buchi di bilancio“. Si parla di 86 milioni di euro. Ed il sindaco Orlando è nel mirino.
Marino sottolinea: “Con riferimento a quanto sollevato ieri nel corso della seduta comunale in merito ai ristori Covid-19 che sarebbero stati indebitamente utilizzati, non posso che ricordare la piena regolarità delle azioni intraprese dall’amministrazione comunale che ha operato nella rigorosa applicazione della legge in tutte le sue articolazioni e quindi assessore del tempo, giunta, sindaco e consiglio comunale che hanno deliberato per le rispettive competenze”.
La Relazione
L’assessore, inoltre, ha diramato la relazione tecnica del ragioniere generale.
“Come noto, tra le molteplici misure introdotte dal Governo allo scopo di fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19, di particolare interesse, considerata la sua destinazione, è la misura del ‘Fondo Funzioni Fondamentali’ istituito con l’articolo 106 del D.L. n.34/2020. La misura in questione, infatti, nasce con l’intento di evitare che le perdite di gettito subite dagli enti locali a causa dell’emergenza sanitaria in corso possano compromettere la loro capacità di garantire la continuità di funzionamento delle ‘funzioni fondamentali’ (articolo 13, comma 1, Dlgs 267/2000)”.
Continua “In relazione a quanto sopra, il c.d. ‘fondone’ 2020 è stato interamente utilizzato per fronteggiare le perdite di gettito subite dal Comune e per assicurare al Comune ‘le risorse necessarie per l’espletamento delle funzioni fondamentali'”.
La Faq 35 pubblicata dal Mef
Nella superiore direzione, il Mef ha pubblicato la FAQ 35, a mente della quale “Le risorse del Fondo per l’esercizio delle funzioni degli enti locali, sia quelle messe a disposizione per l’esercizio 2020 (art. 106 del Dl n. 34/2020, come rifinanziato dall’art. 39 del Dl n. 104/2020) sia quelle messe a disposizione per l’esercizio 2021 (comma 822 dell’art. 1 della L. n. 178/2020 – Legge di bilancio per il 2021), possono essere utilizzate dagli enti tanto per compensare le minori entrate 2020-2021 derivanti dall’emergenza epidemiologica da Covid-19 quanto a copertura delle maggiori spese 2020-2021 derivanti dalla medesima emergenza, nella stessa logica del Decreto interministeriale n. 212342 del 3 novembre 2020”.
In ogni caso, lo stesso Mef, nell’ambito della FAQ 36, ha chiarito che deve ritenersi possibile “l’utilizzo del richiamato fondo per il finanziamento del conguaglio in parola. Il finanziamento del conguaglio costituisce in ogni caso un’agevolazione tariffaria e, come tale, rientra nei limiti massimi previsti per il singolo ente dalla Tabella 1 allegata al Decreto n. 212342 del 3 novembre. Non si ritiene possibile certificare maggiori spese oltre a quelle della perdita massima già riconosciuta. È invece possibile la certificazione di maggiori spese COVID-19 per servizi aggiuntivi non ricompresi nel PEF Rifiuti e, quindi, non coperti dai proventi della Tari/Tari-corrispettivo (ad esempio, la raccolta di rifiuti presso il domicilio di anziani e quarantenati). E nel bilancio di previsione 2020/2022, annualità 2020, al capitolo 19958/10, relativo al conguaglio dei costi ex art.107 citato, sono stati stanziati complessivi € 16.198.124,00, a fronte di una riduzione stimata dal MEF per riduzioni TARI pari ad € – 13.508.950”.
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