La Commissione europea, lo scorso 17 gennaio, ha pubblicato l’invito ai paesi UE ad avanzare proposte nell’ambito del Fondo Asilo, migrazione e integrazione, per azioni transnazionali a sostegno dei soggetti migranti e delle persone bisognose di protezione.

Per i nuovi bandi del 2023, a cui potranno partecipare autorità statali e federali, le regioni, enti locali, organizzazioni non governative, organizzazioni umanitarie, società di diritto pubblico e privato, enti di istruzione e ricerca, saranno complessivamente stanziati 40 milioni di euro.

Quali azioni saranno finanziate

A essere sovvenzionati saranno soprattutto quegli interventi che prevedono programmi di supporto da parte delle comunità e il ruolo attivo degli enti locali e regionali nell’inclusione e nell’integrazione dei migranti, così come azioni volte a favorire l’integrazione dei soggetti migranti nel mercato del lavoro e a sostegno dell’istruzione e formazione linguistica.

Un’attenzione particolare sarà riservata all’accoglienza delle persone in fuga dall’Ucraina e tramite il Fondo sarà fornito sostegno finanziario alla Federazione Internazionale della Croce Rossa, allo scopo di supportare chi offre ospitalità.

In particolare, sono al momento attivi i seguenti bandi:

Il cofinanziamento UE servirà a coprire fino al 90% dei costi totali ammissibili del progetto, per una sovvenzione compresa tra 1 milione e i 2 milioni di euro per i progetti relativi ai bandi da 1 a 5 (durata progetto max 36 mesi) e compresa tra 750 mila e 1 milione di euro per i progetti relativi al bando 6 (durata max 30 mesi).

L’avviso resterà aperto fino alle ore 17 del 16 maggio 2023.

Che cos’è il Fondo Asilo Migrazione e Integrazione

Il Fondo è uno strumento finanziario che ha lo scopo di favorire una gestione integrata dei flussi migratori sostenendo la fase di asilo, integrazione e rimpatrio.

Tra i suoi principali obiettivi c’è quello di sviluppare un sistema europeo comune di asilo, sostenere la migrazione legale verso gli Stati membri europei, in relazione al fabbisogno occupazionale, promuovere l’integrazione, strategie di rimpatrio eque ed efficaci e migliorare la solidarietà e la ripartizione delle responsabilità tra gli Stati membri.

Nel nostro Paese l’Autorità Responsabile del Fondo è il Dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione del ministero dell’Interno, anche se la Direzione Generale dell’Immigrazione e Politiche per l’Integrazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali è stata designata Autorità Delegata del Fondo, per le sue competenze istituzionali in materia di immigrazione e integrazione.