Il fondo di solidarietà bilaterale dell’artigianato ha erogato i primi pagamenti del 2023. E ha chiuso il 2022 versando oltre 48 milioni di euro a favore di 128.474 dipendenti di 27.983 imprese. In Sicilia, lo scorso anno, sono stati emessi assegni per oltre 821 mila euro a favore di 1.220 lavoratori di 271 aziende.
Sostegno al reddito in Sicilia
Il settore alimentare, tessile, della lavorazione dei metalli e dei minerali, dell’installazione di impianti sono stati quelli che hanno richiesto un maggiore sostegno al reddito. Dal primo gennaio di quest’anno il Fondo eroga la cassa integrazione per 26 settimane per eventi ordinari o straordinari e per tutte le imprese artigiane. “In Sicilia ci sono ancora molti lavoratori che non sono iscritti alla bilateralità. È necessario far conoscere le tutele derivanti dall’utilizzo di questo importante strumento. Il Fondo continua a svolgere un ruolo imprescindibile a sostegno di lavoratori e imprese visto anche il periodo di grande incertezza economica del nostro Paese”, afferma il responsabile regionale della Uil Artigianato, Pietro Gaglio.
Il ruolo del fondo di solidarietà
E Luisella Lionti, segretaria generale della Uil Sicilia aggiunge: “La bilateralità artigiana ha saputo dare risposte a dipendenti e imprese in momenti critici e, questo sindacato, ha dato un forte contributo affinché potesse essere pronto a operare secondo le nuove disposizioni di legge. Altrettanto importante è il lavoro che verrà svolto dalle parti sociali e dagli enti bilaterali proprio nell’ottica di potenziamento dell’intero sistema.
L’appello ai consulenti del lavoro
E la Lionti conclude: “Sarà necessaria una collaborazione con i consulenti del lavoro per diffondere informazioni su cassa integrazione e applicazione dei contratti collettivi di lavoro. Ma anche fondamentale sarà il ruolo della contrattazione collettiva di secondo livello per rafforzare i diritti e le tutele dei lavoratori e dare seguito all’accordo regionale, sottoscritto lo scorso dicembre, che punta a integrare quei vuoti normativi contrattuali che riguardano il periodo di malattia, a oggi non riconosciuti”.
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