• Lavoratori forestali hanno proclamato lo stato di agitazione
  • L’accordo Stato-Regione mette a rischio le attività svolte
  • I sindacati chiedono un confronto

I motivi della protesta

Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil siciliane hanno proclamato lo stato di agitazione dei forestali e annunciano iniziative di mobilitazione in assenza di risposte da parte del governo regionale.

In una nota dei segretari generali Tonino Russo, Pierluigi Manca e Nino Marino, i sindacati rilevano che “le misure introdotte con la delibera
del 23 febbraio”, nell’ambito del piano di rientro dal disavanzo concordato con lo Stato, “oltre a mettere a rischio le attività forestali a partire già da quest’anno, di fatto pregiudicano il percorso della riforma del settore, già da tempo avviato e in forte ritardo”. Flai, Fai e Uila chiedono un confronto immediato.

“Ci sono interventi- scrivono i tre segretari- che riguardano la tutela dell’ambiente e del territorio, che non possono essere più rinviati e non realizzarli avrebbe anche una refluenza negativa sul reddito di migliaia di famiglie”.

L’interpello per il passaggio nel Corpo forestale

Sono stati 450 i dipendenti regionali che hanno risposto all’interpello della Regione Siciliana per un trasferimento nel Corpo Forestale. Un boom forse inaspettato, visto che di solito a questo tipo di richieste, che prevedono un cambio di ruolo volontario all’interno dell’amministrazione regionale, rispondono in pochi, in alcuni casi nessuno.

Stavolta è stato diverso, in palio 100 posti per i quali è previsto anche un incremento di stipendio di circa 500 euro al mese