Considerati i fondi stanziati dalla Regione e quelli del ministero, in tutto ogni lavoratore potrà accedere al massimo a sei mesi di cassa integrazione e tre mesi di fondo di solidarietà e questi sussidi si esauriranno, in ogni caso, dopo l’estate.
I conti in tasca al provvedimento che dovrebbe dare respiro al settore della Formazione professionale li fa, questa mattina, il Giornale di Sicilia in edicola. Conti che denunciano come la Cassa integrazione deliberata la scorsa settimana e ottenuta grazie ad un accordo, tardivo, firmato all’assessorato al lavoro, non mette al sicuro il settore de un forte contraccolpo sociale.
Sono circa ottomila, infatti, i lavoratori della formazione e già più della metà, circa cinquemila, sono senza lavoro. I 562 ex dipendenti dello Ial, storico colosso della formazione professionale in fallimento, potranno ricevere la Naspi, cioè il nuovo sussidio di disoccupazione senza passare dalla cassa integrazione.
L’intera operazione costerà alle casse pubbliche 50 milioni di euro. È stata l’ Inps a dare il via libera al riconoscimento della Naspi per i dipendenti dello Ial che da aprile hanno definitivamente perso il lavoro. Scelta maturata nonostante le ultime retribuzioni risalgano al 2013 in virtù del fatto che la sospensione dell’attività era stata unilaterale da parte dell’azienda. L’indennità di disoccupazione viene percepita, infatti, se nell’ultimo anno si dimostra di avere lavorato almeno 30 giorni. I dipendenti dello Ial erano però sospesi da molto tempo e le ultime retribuzioni risalivano al 2013.
Per gli altri quasi 5 mila formatori è arrivato, poi, il via libera anche alla Cassa integrazione. Da un paio di anni il ministero del Lavoro aveva escluso gli enti di formazione dalla Cig ritenendo non siano da considerare enti privati. Adesso il ministero concede però la possibilità alle Regioni di stanziare delle somme con risorse proprie. Ed è quello che è stato sancito nel recente accordo sugli ammortizzatori sociali.
Dunque tamponata l’emergenza sociale si punta, adesso, a far ripartire i corsi ad ottobre come da impegno assunto dall’assessore. “Il via libera ai corsi a ottobre- dice Giovanni Migliore della Cisl scuola – è una scadenza improrogabile per evitare una nuova crisi”.
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