“Cgil, Cisl e Uil scorrette e vere, uniche nemiche giurate degli enti di formazione”. È conflitto aperto tra gli schieramenti sindacali, campo di battaglia il contratto del comparto della Formazione professionale siciliana. Federterziario e Ugl replicano con durezza alla nota diffusa da Cgil, Cisl e Uil, definendola “consueta farneticazione di uno sparuto gruppo di sedicenti, cui occorrerebbe urgentemente un corso di lettura e apprendimento veloce”. Parole di Toni Marfia, segretario di Federterziario Scuola Sicilia, che raggruppa le principali organizzazioni datoriali, condivise da Beppe Messina, segretario generale di Ugl Sicilia, che nei giorni scorsi con Federterziario ha invece apposto la firma sul rinnovo contrattuale.

Le parole di Marfia

Per Marfia, “farfugliano di un ‘risultato importante per Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola’, quasi a voler intimorire gli enti di formazione professionale siciliani, e lo fanno attraverso un comunicato con il quale a loro dire ‘il dipartimento della Formazione guidato da Maurizio Pirillo ha ripristinato le regole riguardo all’applicazione del contratto’, arrivando all’autoconvincimento che l’unico CCNL di settore è quello sottoscritto da loro stessi. Dimenticano, volutamente, che sono causa del peccato originale, cioè quelle pratiche messe artatamente in atto al fine di porre in ginocchio gli enti di formazione, ormai palesemente loro acerrimi nemici. Mentono sapendo di mentire.

“Contratto fuori norma”

Continua Marfia: “Tirano in ballo un fantomatico risultato raggiunto grazie a un improbabile intervento del dirigente generale, al solo scopo di intimidire gli enti. In verità il contratto da loro sottoscritto è palesemente fuori norma considerato che l’ultimo rinnovo risale al lontano 2011, obsoleto sotto tutti gli aspetti, che mette in serio pericolo tutti i centri di formazione che oggi lo applicano. Uno per tutti l’allegato 12 al famigerato contratto, questo sì unico, che richiama l’articolo 26 del contratto sottoscritto nel 1994. Un articolo che ha messo in ginocchio una ventina di enti di formazione che oggi si trovano impelagati in milionarie multe sollevate dall’Inps. Enti inguaiati, totalmente vessati e abbandonati da questi sindacalisti, che si stanno pian piano rivolgendo a Federterziario e Ugl per la risoluzione dei loro gravissimi problemi”.

“Dichiarazioni anacronistiche”

Messina annuisce e rincara: “Abbiamo rinnovato con Federterziario nei giorni scorsi il contratto regionale che segue di qualche mese il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro nel settore della formazione professionale – dichiara Messina – e chiarisco che si tratta di un contratto per il mondo della formazione e non polisettoriale, il cui contenuto è in linea con il mercato del lavoro che cambia vertiginosamente, con la previsione di un sistema di welfare che viene incontro alle necessità del lavoratore, anche con aumenti economici per contrastare la spinta inflazionistica. La dichiarazione di Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola mi lascia basito perché anacronistica e lontana anni luce dalla realtà, sindacati troppo ancorati agli anni ‘90 del secolo scorso. Sono certo – conclude il segretario Ugl – che il governo regionale e il dipartimento della Formazione professionale sapranno chiarire e garantire il principio costituzionale della libertà di rappresentanza e della rappresentatività”.