• Forum PA 2021, in corso il più importante evento nazionale dedicato al tema della modernizzazione della pubblica amministrazione
  • Nella prima giornata l’intervento di Renato Brunetta
  • Il ministro per la Pubblica Amministrazione: “E’ il momento giusto per fare le riforme”
  • Delle prospettive di rinnovamento della PA ha parlato Elisa Ferreira, Commissaria europea per la Coesione e le Riforme

Rendere la pubblica amministrazione più efficace ed efficiente, sburocratizzare laddove è possibile, semplificare, digitalizzare per offrire servizi di qualità ai cittadini ed alle imprese, far diventare più competitivo il sistema-Italia. Di questo si è parlato nella prima giornata di Forum PA 2021 (in corso fino al 25 giugno), il più importante evento nazionale dedicato al tema della modernizzazione della PA.
Le riforme come condizione necessaria per far ripartire il Paese dopo il buio periodo della pandemia, riforme che ci chiede con forza l’Europa. Su questo argomento ha concentrato il suo intervento di Scenario il ministro per la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta, che ha riepilogato quanto già fatto e annunciato importanti ed incisive azioni da parte del Governo.

La Pubblica Amministrazione italiana

Una fotografia della Pubblica Amministrazione italiana è stata offerta dalla Ricerca sul Lavoro Pubblico di Forum Pa che permette di delineare un nuovo alfabeto per la pubblica amministrazione: A come Accesso, B come Buona Amministrazione, C come Capitale umano, D come Digitalizzazione e G come Governance.
Chiari i punti fermi dai quali ripartire: investimento sui giovani nella PA, formazione, accompagnamento, partecipazione attraverso direttive chiare, buoni esempi da diffondere.

Il momento giusto per fare le riforme

“Oggi siamo sotto una straordinaria congiuntura astrale data da diversi elementi: un cambio completo di atteggiamento della UE nei confronti della possibilità di indebitamento dei paesi dell’Unione, per cui giusto un anno fa Angela Merkel ha scelto di lanciare un grande piano di Recovey basato sull’indebitamento della UE sui mercati; la presenza di Mario Draghi e di un governo di unità nazionale – ha commentato il ministro Brunetta -. È quindi l’occasione per fare quelle riforme che non siamo mai riusciti a fare”.

“Onorare il Pnrr per il bene del Paese”

Il PNRR è un contratto – ha aggiunto il ministro – tanti soldi in cambio di riforme. E ci obbliga quindi, nei confronti dell’Europa, a riforme da realizzare in 5 anni secondo un timing stretto. Il PNRR lo abbiamo scritto insieme all’Europa, lo abbiamo approvato e dobbiamo onorarlo per il bene del Paese”.

Le riforme approvate e quelle che verranno

Brunetta ha poi sottolineato: “Nel mese di maggio e nei primi giorni di giugno abbiamo approvato le prime grandi riforme: semplificazioni e reclutamento, per semplificare le regole della nostra burocrazia barocca e riscrivere le regole del reclutamento del capitale umano pubblico. Il 70% dell’impatto positivo delle riforme stimato nel Piano nazionale di ripresa e resilienza è dovuto a semplificazione e riforma della Pubblica amministrazione. Già questo è un vento straordinario di cambiamento. Non si può digitalizzare senza semplificare e senza il capitale umano in grado di interpretare questo cambiamento. A fine mese approveremo la nuova legge delega sull’anticorruzione, poi la giustizia, la concorrenza. Stiamo rispettando il cronoprogramma secondo la tabella di marcia negoziata con l’Europa e dopo l’approvazione ufficiale del Piano, domani, riceveremo entro luglio i primi 25 miliardi di anticipo”.

Un’Italia dalla parte dei giovani

Ma oltre alle riforme serve qualcosa in più. “Dobbiamo andare oltre le tecnicalità – ha spiegato Brunetta – e cominciare a parlare di sogno. È il momento di sognare un’Italia diversa, più giusta, dalla parte dei giovani, che sappia far funzionare tanti ascensori sociali. Ci sono le risorse, le riforme che dobbiamo fare, un presidente che oltre a essere leader del nostro Paese sta diventando leader morale e politico dell’Europa. È il momento di sognare un’altra Europa e una nuova Italia. Mai come ora siamo vicini a realizzare questo sogno. Ma i sogni devono essere collettivi, e questo ha senso solo se è un ‘sogno Paese’, il sogno di un’Italia post pandemia che si ritrova nella coesione sociale, quella che i cittadini trovano quando vanno a vaccinarsi: la burocrazia efficiente, la gentilezza e la cortesia dei medici, degli operatori, della Protezione civile. Il sogno di un’Italia in cui è bello vivere”.

Le prospettive di rinnovamento della PA

Delle prospettive di rinnovamento della PA ha parlato nel suo intervento Elisa Ferreira, Commissaria europea per la Coesione e le Riforme. Anche la commissaria ha sottolineato il ruolo fondamentale della PA per la ripartenza dell’Italia in Europa.
Una PA moderna e innovativa che contribuisce, tra l’altro, alla realizzazione di una coesione sociale e territoriale, per raggiungere l’obiettivo di un’Europa sostenibile ed equa per cittadini ed imprese.
Numerose le sfide da affrontare e che non possono trovarci impreparati, come quelle del cambiamento tecnologico e demografico, dell’innalzamento delle competenze, della transizione ecologica.
In questo contesto la digitalizzazione della PA assume un ruolo fondamentale, anzi irrinunciabile.
Ferreira ha ricordato gli strumenti messi a punto negli ultimi anni dalla Commissione Europea ribadendo l’impegno della stessa per gli anni a venire.

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