“I dati di ricoveri e terapie intensive parlano chiaro: non vi sono numeri tali da giustificare l’inserimento della Sicilia in zona arancione”. Lo dice Francesca Donato, europarlamentare della Lega.

Appello a Musumeci

Secondo l’esponente del carroccio, “l’impatto negativo per le imprese del settore dell’industria alberghiera e il relativo indotto, nonché per la nostra intera economia, è gravissimo e inaccettabile. Le manifestazioni di questi giorni lo confermano e non possono essere ignorate”. Donato fa appello a Musumeci dunque affinchè “dia riscontro alla richiesta unanime dei siciliani di riportare la regione quantomeno in zona gialla, con la possibilità di prevedere zone rosse circoscritte ove i contagi lo richiedano e zone bianche nelle aree ove i dati lo consentano, come ad esempio le isole minori, che hanno zero positivi. Si mettano in sicurezza i Comuni veramente a rischio e si lasci al resto della Sicilia la possibilità di ripartire”.

Imprese e categorie produttive preoccupate

“Ricevo segnalazioni e appelli da tutta la Sicilia e da varie imprese e associazioni di categoria, fortemente contrariate e preoccupate dopo questo inspiegabile provvedimento di chiusura a danno delle realtà economiche siciliane” – continua L’Eurodeputata Francesca Donato, da poco nominata responsabile regionale della Lega per l’economia e le politiche europee. “La tutela della salute è importantissima, ma va coniugata con quella del lavoro e della sopravvivenza economica dei Cittadini. Per questo auspico interventi urgenti a livello regionale, da parte dell’assessore Razza, con l’adozione di un protocollo di cure domiciliari aggiornato e allineato a quello introdotto dalla Regione Piemonte, per salvare più vite e ridurre drasticamente l’afflusso negli ospedali. Solo così potremo davvero uscire rapidamente da questo incubo: curando i malati, non proibendo di lavorare e di vivere ai sani.”