Si allarga, un po’ a sorpresa, ma in fondo non troppo, la frattura nella maggioranza che sostiene il governo di Nello Musumeci alla Regione siciliana e stavolta sul piatto non c’è il tradizionale dibattito fra Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia sulla ricandidatura a novembre, o almeno non soltanto

Incontro con i centristi di Noi con l’Italia

A segnare la frattura è una nota di poche righe a firma di Antonello Antinoro e Massimo dell’Utri rispettivamente membro del direttivo nazionale e coordinatore regionale di Noi con l’Italia: “Abbiamo incontrato oggi pomeriggio a palazzo d’Orleans il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci con il quale abbiamo discusso di vari temi. Insoddisfacenti le risposte che abbiamo avuto e che marcano la distanza dalla sua linea politica”.

Poche parole ma che pesano soprattutto in un momento particolarmente delicato come questo che cade a meno di un mese dalle elezioni amministrative e qualche ora dopo la chiusura delle liste di candidati e in piena trattativa in vista delle elezioni regionali.

Nuova tensione che arrivano all’indomani dell’incontro, a livello nazionale, del centrodestra, il primo dopo mesi al quale hanno preso parte sia Matteo Salvini che Giorgia Meloni, conclusosi, anche quello, con una nota di una sola parte, in quel caso FdI, che segnava una rinnovata distanza politica ma, in quel caso, a sostegno di Musumeci

Nessun indizio sui motivi della frattura

La nota di NcI, invece, polemizza con la linea politica di Musumeci ma non fa trasparire alcun indizio sui motivi della tensione esplosa stasera anche se non è difficile immaginare che al centro della contesa ci siano gli argomenti più volte emersi durante questi mesi.

Il nodo del dialogo nella coalizione

In primo luogo lo scarso dialogo all’interno della stessa maggioranza lamentato più volte ma molti partiti della coalizione. Un ruolo potrebbe aver avuto anche la scelta di Toto Cordaro, assessore regionale indicati proprio da NcI Cantiere Popolare che di recente si è allontanato dalla formazione di Saverio Romano ed è stato poi espulso dopo aver fatto scelte precise a favore di Lagalla quando ancora in campo c’era candidato Francesco Cascio sul quale confluiva il suo partito

Il nodo della rappresentanza

C’è, poi, probabilmente, il nodo della rappresentanza. Dopo il passaggio di Roberto Lagalla all’Udc e, più di recente, dopo le sue dimissioni per candidarsi a sindaco e la successiva vicenda riguardante l’assessore Toto Cordaro, di fatto NcI non ha più rappresentanza in giunta.

Il tema della candidatura

Ipotizzabile che in campo ci sia anche al vicenda della ricandidatura di Nello Musumeci, argomento sul quale NcI non si è mai sbilanciato ufficialmente.

Tutti temi che si possono solo ipotizzare ma rispetto ai quali non ci sono crismi di ufficialità. fatto sta che la nota di NcI segna una rottura, una distanza rispetto alla linea politica del governatore. Una posizione che non potrà che avere conseguenze

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