Lo scontro dentro Forza Italia sembra destinato a continuare. Le fazioni azzurre, ormai sono decisamente almeno due ed il vice Presidente della Camera non intende spegnere una polemica accesa da battute ironiche, ma non troppo.

Galeotta fu la residenza

Così quello che sembra essere, ormai, diventato il principale oppositore interno del Presidente della regione racconta il suo aneddoto che tutta fa tranne spegnere irritazioni e polemiche.

Nel 2022 quando era in corso la battaglia avviata da Gianfranco Miccichè contro la ricandidatura di Nello Musumeci, Silvio Berlusconi aveva individuato lui come candidato. sì, proprio Giorgio Mulè, siciliano di nascita ma non di residenza. E fu questo l’errore banale ma madornale. Per candidarsi Mulè doveva essere residente in Sicilia e il 12 agosto, quando si preparava già la candidatura, si scoprì che i termini per spostare la residenza in tempo nell’Isola erano già scaduti.

La battuta di Schifani

Anche per questo Renato Schifani, nel rispondere al “non escludo nulla” di Mulè parlando proprio della candidatura, ha deciso di rispondere con “chiunque può candidarsi, basta aver superato 21 anni, essere residente in Sicilia e raccogliere le firme”. Una sorta di irridente ricordo di un errore davvero banale.

Mulè non molla

Ma Mulè non molla e lascia intendere che senza quella “sciocchezza” oggi sarebbe lui il Presidente della Regione.

Una sfida che, probabilmente, non riguarda neanche la vera candidatura nel 2027. O quantomeno non ancora quella. Il tema è la segreteria di Forza Italia in Sicilia per la quale il prossimo anno bisognerà votare.

Le fazioni in campo

E’ qui che si gioca tutta la partita. in campo ci sono due fazioni. Da una parte Schifani che chiaramente punta alla riconferma di Marcello Caruso. Nelle sue fila c’è anche il deputato Michele Mancuso che gestisce il partito a Caltanissetta.

Con Mulè c’è l’eurodeputato Marco Falcone (almeno in questa battaglia) e con loro anche Tommaso Calderone solo per fare qualche nome. Sono loro a spingere per un coinvolgimento della base, per una votazione il prima possibile. Puntando al controllo politico del partito in Sicilia. Tutto il resto poi si vedrà. Anche se perfino le attuali “alleanze” all’indomani di quella elezione potrebbero rivelarsi non così solide alla fine