Tensioni in casa dei Giovani Democratici di Palermo, 4 militanti hanno denunciato ieri di essere stati rimossi dalle segreteria provinciale parlando di “epurazione” mentre ieri stesso il segertario Musca parlava di azzeramentpo dell’intera segreteria. A loro rispondono oggi, con una lettera aperta, Sabrina Tripoli, Giuseppe Micci, Michele Cannella, Marianna Achille Stefano Di Gangi, Leandro Spilla.
I Giovani Democratici scrivono: “In questi ultimi giorni abbiamo assistito a qualcosa di veramente triste. Alcuni componenti dell’esecutivo provinciale della federazione di Palermo hanno rilasciato delle dichiarazioni secondo le quali il segretario Musca li avrebbe ‘fatti fuori’ per divergenze di idee, a causa della non volontà da parte di Musca di convocare una direzione provinciale, ma soprattutto per imbavagliare chi la pensa diversamente.
Tutto ciò ci rattrista molto poiché le motivazioni che hanno portato il segretario ad azzerare l’esecutivo, tutto e non soltanto una parte, sono state ben altre (motivazioni che i nostri compagni dovrebbero conoscere abbastanza bene). Ci è stato detto di essere manovrati, di aver fatto solo gli interessi delle nostre correnti, di aver voluto stoppare coloro i quali la pensano diversamente.
Non si tratta di bavaglio o di voler limitare la libertà di espressione altrui, l’idea dell’azzeramento è nata poiché, fin dai mesi precedenti alle elezioni del 4 Marzo, sino ad arrivare al dopo elezioni, con il tragico risultato che ha visto coinvolto il nostro Partito, c’è stata una serie di situazioni che hanno causato una sorta di rottura all’interno del gruppo.
C’era chi, con note ufficiali, andava contro il partito, chi senza nessun preavviso o giustificazione, dopo il 4 Marzo, ha chiesto pubblicamente le dimissioni del segretario Musca, additandogli colpe e accuse infondate, chi, ancora, ha organizzato eventi con il logo della giovanile senza nessun avviso ai restanti componenti dell’esecutivo (segretario compreso), che hanno dovuto scoprire il tutto tramite i social. Da ciò, se volevamo e vogliamo ripartire, mettere di lato le divergenze e lavorare tutti per un bene comune più grande e superiore, era necessaria una ‘strigliata’.
Bisogna ripartire da zero per cercare di ricrescere e fare meglio.
Noi non siamo interessati alle guerriglie o a polemiche sinceramente inutili, né tanto meno siamo interessati a voler ricreare situazioni presenti all’interno del Partito e che ne hanno provocato la discesa, pertanto questa sarà l’unica nota ufficiale in risposta a quanto letto in questi giorni. Preferiamo rivolgere il nostro interesse ai temi sociali e politici che stanno interessando il nostro Paese e non solo. Evidentemente, non c’è la volontà da parte di tutti e si preferisce aizzare guerre a suon di ‘like’ o post e articoli, ma ci auguriamo che gli artefici di tutto questo trambusto siano concordi con noi nel voler ripartire da capo, pronti a prefissare una serie di iniziative ed eventi che possa ridare lustro a questo gruppo, come l’Assemblea Provinciale che il segretario ha convocato a fine mese. Perché i social non sono luoghi adatti per il confronto, né tanto meno per sferrare attacchi infondati”.
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