Nel gennaio 2015 una ragazza minorenne palermitana si appartò con il fidanzato dell’epoca in uno dei piazzali di un centro commerciale di Palermo. I due giovani fecero l’amore, senza pensare alla videosorveglianza che li avrebbe ripresi né alla illuminazione del luogo che li avrebbe resi identificabili.

Il loro video finì sulle chat di whatsapp e sui social network accompagnato da commenti derisori dovuti al peso della ragazza. Un autentico trauma per la giovane, costretta anche a cambiare scuola.

La ragazza che ha visto violata la sua intimità oggi ha 22 anni. Il processo per quanto accaduto si svolge davanti al tribunale monocratico e a porte chiuse. Come scrive l’edizione odierna del Giornale di Sicilia, la giovane, al giudice Maria Ciringione, della terza sezione del Tribunale di Palermo, ha riferito di aver vissuto, da quel giorno in poi “una vita d’inferno”.

Senza il sostegno della propria famiglia e di una psicologa probabilmente non ce l’avrebbe fatta. Adesso si svolge il processo per diffamazione e gli imputati sono tre: due addetti alla videosorveglianza del centro e il responsabile dei servizi di sicurezza, accusato di omesso controllo sugli altri due.

Uno degli addetti alla videosorveglianza avrebbe ripreso con il cellulare le immagini della telecamera e poi le avrebbe diffuse sul web. I due giovani – la loro storia d’amore intanto è finita – e i genitori di lei si sono costituiti parte civile nel processo. Ad assisterli gli avvocati Giuliana Vitello, Giuseppe Marchì, Marco Portera e Benedetto Zanghì.

I video di quell’incontro intimo vennero rimossi dal web ma ormai la ragazza era sulla bocca di tutti, tanto da non uscire da casa per moltissimo tempo. A farle male, i commenti offensivi, le canzonature, le occhiatacce di derisione di chi la riconosceva per strada. 

Durante la sua deposizione in tribunale la ragazza ha pianto, confermando che quanto accaduto per lei ha rappresentato una vera tragedia.

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