I quattro numeri di Maria Arena non smettevano mai di squillare. A qualunque ora del giorno e fino a tarda sera le richieste di incontri e prestazioni non si fermavano.

Chiamavano dai paesi della provincia, Ciminna, Montelepre, Agrigento, Erice, e tantissimi di Palermo che richiedevano anche servizi a domicilio.

Le indagini sono iniziate nel 2019 e hanno portato agli arresti di due donne Maria Arena di 38 anni, Rita Barrile di 34 e Felice Gambino di 47 anni sono responsabili dei reati di esercizio di casa prostituzione, sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione.

Il gip Cristina Lo Bue ha disposto per i tre il carcere a una quarta, una palermitana di 31 anni, è stato notificato l’obbligo di presentazione alla polizia. Almeno 150 le telefonate finite nell’inchiesta “Express service”.

Gli uomini leggevano gli annunci presenti in diversi siti on line e chiamavano per fissare appuntamenti e scegliere tra i tanti servizi offerti dalle donne che si alternavano in alcune abitazioni a Palermo tra via Libertà, nei pressi di via Dante, in via Serenario e in via Andrea Chiramonte zona Policlinico.

Il tenore delle telefonate era inequivocabile. Nulla veniva lasciato alla fantasia. Tutto era programmato. Servizi, costi e prestazioni che nulla avevano con i soli massaggi. “Siamo tre ragazze, avrai modo di scegliere le tipologie di massaggi.

Si passa da quelli rilassanti corpo a corpo con finitura manuale, orale o rapporto, i prezzi vanno da quaranta a novanta”.

Almeno dieci le ragazze palermitane, che si prostituivano per ragioni economiche. Alcune andavano via, ma poi erano costrette a tornare. Gli agenti della squadra mobile che hanno condotte le indagini hanno sentito negli uffici alcuni clienti che erano stati bloccati appena fuori dalle abitazioni dopo avere trascorso del tempo nelle abitazioni con le escort.

Gli uomini hanno confermato di avere consumato un rapporto sessuale dopo avere contattato la donna al cellulare e di avere corrisposto somme che variavano da 30 a 90 euro. Parte dei soldi, come accertato dai poliziotti nel corso di centinaia di intercettazioni finiva nelle tasche di Maria Arena e Rita Barrile.

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