Operazione Bunga Bunga a Cefalù. I carabinieri hanno smantellata una rete di ragazze colombiane che si prostituivano a suon di centinaia di euro soprattutto con clienti molto facoltosi.

La Procura ha richiesto il rinvio a giudizio per tre persone due donne di 51 e 55 anni e un uomo di 68 anni. Per loro l’accusa è di favoreggiamento della prostituzione.

Le indagini, avviate nel mese di maggio del 2016 con l’ausilio di intercettazioni ambientali, hanno consentito di far luce su un fiorente giro di prostituzione nella cittadina normanna che vedeva coinvolte giovanissime ragazze dell’America Latina.

L’input era stato dato dal via vai sospetto che c’erano in due case, a seguito di un annuncio pubblicato in un quotidiano su una massaggiatrice che riceveva i propri clienti a Cefalù.

La prima in via Umberto I, proprio all’ingresso del corso che conduce alla Cattedrale. L’altra in via Cavour, anche questa a poche centinaia di metri dal centro storico.

Così i carabinieri avevano installato delle telecamere nascoste per vedere chi entrava. La gamma dei frequentatori era variegata, dallo studente di 17 anni al bancario in pensione, e venivano anche dai paesi del circondario come Castelbuono. «Una clientela trasversale fatta di operai, studenti e liberi professionisti, alcuni dei quali erano clienti abituali», scriveranno gli investigatori.

Sono stati accertati rapporti sessuali anche di gruppo che avrebbero organizzato le amiche colombiane. Per gli inquirenti, sarebbero state loro a contattare le ragazze e ad «accompagnarle agli appuntamenti con i clienti, nel reperire una stanza dove si dovevano prostituire, nel comprarle i preservativi e nel partecipare ai guadagni che le donne si procuravano con il commercio del proprio corpo». Sembra che il reclutamento sarebbe avvenuto individuando ragazze bisognose con situazioni familiari difficili e con gravi problemi economici.

Un giorno le microspie dei carabinieri della Sezione operativa avevano intercettato una ragazza mentre parlava con un noto professionista della cittadina normanna. «Ho una sorpresa per te», diceva lei. «Non vedo l’ora», rispondeva lui.

Anche un prete della cittadina aveva saputo della presenza delle case chiuse a Cefalù. «Il parrino lo sa che ci sono queste cose… ti pare che è fesso… quello scaltro è e prende per fessi a noi…».

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