Non solo l’inchiesta per la quale mercoledì prossimo si saprà, probabilmente, se Patrizio Cinque dovrà subire un  processo ma anche affari edilizi realizzati rilevando un ‘ecomostro’. Una speculazione edilizia fatta in società con altri 4 grillini (lui è autosospeso dal Movimento) bagheresi  E’ quanto racconta questa mattina il giornale La Repubblica.

Nei giorni scorsi la società Nuova Poseidonia ha comprato all’asta l’ecomostro di Aspra, lo scheletro di cemento che dagli anni Settanta deturpa un tratto di costa in maniera irreparabile. Chi sono soci della Nuova Poseidonia? La deputata nazionale dei 5 stelle, e componente della commissione Ambiente alla Camera, Caterina Licatini, insieme al marito Liborio Toia. E, ancora, Patrizio Cinque, Angela Coffaro, compagna di un attivista del Movimento, e Federica Salerno: “Siamo tutti bagheresi che hanno a cuore la loro città e privatamente stiamo facendo un investimento per riqualificare un pezzo di costa”, dice Cinque a Repubblica.

Sui social qualche attivista 5 stelle però mugugna, considerando anche l’anima ambientalista del Movimento che ha chiesto la demolizione di questo scheletro. Anche il segretario cittadino dei dem, Orazio Amenta, chiede che “il Movimento sia consequenziale rispetto a quanto sempre detto: quell’immobile va abbattuto, lo hanno sempre sostenuto e adesso lo comprano per guadagnarci”.

Cinque rispinge le accuse: “Anche io in passato ero convinto che sarebbe stato giusto abbatterlo, ma invece con un investimento privato si può attrarre anche turismo, diventando un’occasione di sviluppo”.

La mossa, economicamente e imprenditorialmente è ineccepibile e perfettamente legale, ma la polemica è di natura etica e politica. Quanto era opportuno per Cinque partecipare a questa cordata di imprenditori e investitori pentastellati proprio mentre rischia il giudizio per abisiovismo edilizio?

In tema di abusivismo, proprio ieri per Cinque è arrivata comunque una brutta notizia. La procura di Termini chiede il rinvio a giudizio. Tra le contestazioni fatte dagli inquirenti a Cinque c’è l’avere fatto pressioni sull’ex commissario della città metropolitana, Manlio Munafò, anche lui indagato, perché il palazzetto sportivo di Bagheria fosse affidato in partnership al Comune e all’associazione Nuova Aquila Palermo.

Cinque ha sempre negato qualunque intenzione di gestire la struttura con l’associazione privata, sostenendo di aver chiesto negli anni l’affidamento del palazzetto ai comuni con Bagheria capofila e non ai privati. Il sindaco è imputato anche di violazione di segreto d’ufficio nella vicenda relativa alla casa abusiva del cognato. Avrebbe rivelato al familiare l’esistenza di un procedimento a suo carico. “Dimostrerò la mia estraneità a questi fatti – dice il sindaco – Già il Gip ha ridotto i capi di imputazione, spero che il Gup faccia lo stesso. Io vado avanti”.

INTERVISTA A PATRIZIO CINQUE: “STRUTTURA NON ABBATTIBILE, NOI LA RIQUALIFICHEREMO”

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