“Prosegue a ritmi serrati il processo che porterà alla individuazione dei manager delle Aziende sanitarie e ospedaliere della Sicilia. Dopo le procedure previste dalla Riforma Lorenzin, è la volta di un’altra innovazione, immaginata dal governo Musumeci”.

L’annuncio è di ieri sera e viene dal governo regionale nel giorni in cui si aspettava che la giunta facesse una scelta prelevando 18 nomi da quei 50 che sono stati selezionati da una apposita commissione che aveva dato vita alla short list. Ma non tutto ancora è al proprio posto ed il governo vuole garanzie su chi nominerà.

“Si tratta di una richiesta, inoltrata dall’Assessorato alla Salute – fanno sapere gli uffici dell’assessore Razza – a tutti i candidati inseriti nelle short list, di una dichiarazione autenticata con la quale ciascuno dovrà rendere noto se imputato o indagato in procedimenti penali o sottoposto a procedimenti innanzi alla Corte dei Conti. Ciascun candidato dovrà inoltre dichiarare di non essere sottoposto a misure di prevenzione ai sensi del codice antimafia e di non avere parenti entro il secondo grado imputati o condannati per associazione mafiosa o delitti aggravati dall’art. 7 D.L. 52/91”.

Dunque certificate le vostre ‘relazioni pericolose’ o i vostri precedenti ‘incidenti’ di giustizia. Una richiesta inusuale ma che per il governo rappresenta motivo di orgoglio, innovazione e trasparenza. “Lo spirito dell’iniziativa – spiega l’Assessore alla Salute, Ruggero Razza – nel momento in cui la Giunta di governo sarà chiamata a scelte di natura discrezionale, è legata alla volontà di conoscere il profilo individuale di ciascun candidato, anche in relazione a circostanze che, nell’ambito di una procedura concorsuale non possono prevedere l’esclusione, ma che certamente devono essere valutate quando occorre compiere scelte consapevoli”.

Ma c’è un altro aspetto che deriva da questa scelta ed è quello della proroga dei commissari che inevitabilmete devono restare a cavallo in assenza di nuove nomine. E così l’assessore Razza ha già comunicato agli attuali commissari e manager che il regime di prorogatio delle funzioni potrà essere inferiore al limite di 45 giorni previsto dalla Legge 5/2009 dunque non si arriverà al 20 dicembre di cui si parlava qualche giorni fa e che lo stesso Razza smentì con forza e immediatezza.

E così ‘ 5 stelle, che stavano alla porta ad attendere l’occasione per rispondere a Razza, si concentrano proprio su quello, sul regime di prorogatio di fatto che deriva da questa richiesta. “Per una sanità quasi morta Razza e Musumeci non potevano scegliere giorno più appropriato  per assestarle un altro colpo durissimo: la proroga dei commissari per altri 45 giorni, arrivata proprio nel giorno della commemorazione dei defunti” dicono i deputati M5S all’Ars, componenti della commissione Salute, Francesco Cappello, Salvatore Siragusa, Antonio De Luca e Giorgio Pasqua che si levano, così, un sassolino dalla scarpa.

“Non solo –  afferma Cappello – non contento di cotanta prodezza, Razza si riserva – così si legge nel provvedimento di proroga – di sostituirli con nuovi commissari”

“Se non lo avessimo letto con i nostri occhi – continua Cappello – avremmo pensato ad una bufala o a una fake news, ma purtroppo tutto ciò è vero e dimostra che avevamo ancora una volta ragione sin dall’inizio.  Ad essere ottimisti la nomina dei nuovi manager non potrà avvenire prima del 2019”.

“Auspichiamo – conclude Cappello – che il 25 dicembre non porti doni agli attuali commissari attraverso un’ ulteriore proroga. Ormai, del resto, alla corte di Musumeci tutto è possibile. Tranne che risolvere i problemi della Sicilia e dei siciliani, ovviamente”.