Prosegue a ritmi serrati il processo che porterà alla individuazione dei manager delle Aziende sanitarie e ospedaliere della Sicilia. Dopo le procedure previste dalla Riforma Lorenzin, è la volta di un’altra innovazione, immaginata dal governo Musumeci. Si tratta di una richiesta, inoltrata dall’Assessorato alla Salute a tutti i candidati inseriti nelle short list, di una dichiarazione autenticata con la quale ciascuno dovrà rendere noto se imputato o indagato in procedimenti penali o sottoposto a procedimenti innanzi alla Corte dei Conti. Ciascun candidato dovrà inoltre dichiarare di non essere sottoposto a misure di prevenzione ai sensi del codice antimafia e di non avere parenti entro il secondo grado imputati o condannati per associazione mafiosa o delitti aggravati dall’art. 7 D.L. 52/91.
“Lo spirito dell’iniziativa – spiega l’Assessore alla Salute, Ruggero Razza – nel momento in cui la Giunta di governo sarà chiamata a scelte di natura discrezionale, è legata alla volontà di conoscere il profilo individuale di ciascun candidato, anche in relazione a circostanze che, nell’ambito di una procedura concorsuale non possono prevedere l’esclusione, ma che certamente devono essere valutate quando occorre compiere scelte consapevoli”.Intanto l’assessore Razza ha già comunicato agli attuali commissari e manager che il regime di prorogatio delle funzioni potrà essere inferiore al limite di 45 giorni previsto dalla Legge 5/2009.
“Per una sanità quasi morta Razza e Musumeci non potevano scegliere giorno più appropriato per assestarle un altro colpo durissimo: la proroga dei commissari per altri 45 giorni, arrivata proprio nel giorno della commemorazione dei defunti”.
Lo affermano i deputati M5S all’Ars, componenti della commissione Salute, Francesco Cappello, Salvatore Siragusa, Antonio De Luca e Giorgio Pasqua.
“Non solo – afferma Cappello – non contento di cotanta prodezza, Razza si riserva – così si legge nel provvedimento di proroga – di sostituirli con nuovi commissari”
“Se non lo avessimo letto con i nostri occhi – continua Cappello – avremmo pensato ad una bufala o a una fake news, ma purtroppo tutto ciò è vero e dimostra che avevamo ancora una volta ragione sin dall’inizio. Ad essere ottimisti la nomina dei nuovi manager non potrà avvenire prima del 2019”.
“Auspichiamo – conclude Cappello – che il 25 dicembre non porti doni agli attuali commissari attraverso un’ ulteriore proroga. Ormai, del resto, alla corte di Musumeci tutto è possibile. Tranne che risolvere i problemi della Sicilia e dei siciliani, ovviamente”.
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