“La maggioranza non c’è. Ma pongo una questione: si può fare una legge elettorale che preveda la vittoria di una coalizione senza maggioranza con i meccanismi parlamentari che prevedono il numero legale? Se l’opposizione volesse potremmo chiudere l’assemblea. Bisogna cambiare questa legge e dare un premio di maggioranza a chi vince, in modo da governare. Il vero problema è questo, non è far passare una legge”.

Lo ha detto il presidente dell’Ars Gianfranco Micciché ai giornalisti nel corso del tradizionale incontro per gli auguri di Natale nella sala stampa dell’Assemblea regionale siciliana. “Dal punto di vista parlamentare – ha aggiunto – è stato un anno difficile, ma sono contento, c’è chi sta lavorando per renderlo più difficile, ma io sto lavorando per renderlo meno difficile. Dobbiamo dare una mano al Governo e lo dico perché faccio parte della maggioranza”.

“Quest’anno l’Assemblea è costata 4 milioni in meno dell’anno precedente, quindi finiamola con la demagogia. Ciò che conta è che abbiamo chiesto ai cittadini 4 milioni in meno. Oggi in consiglio di presidenza, per l’anno prossimo, discuteremo di prevedere un risparmio di un ulteriore milione e mezzo. Quindi diamo atto al segretario generale e al presidente dell’Assemblea di aver lavorato per risparmiare” ha, poi, detto il presidente Micciché rivendicando il risparmio ottenuto. Poi ha sottolineato che l’assemblea regionale è l’unica istituzione che limita gli stipendi: “Sono state mosse critiche ingiuste – ha detto – Soltanto l’Ars ha limiti allo stipendio, non ne hanno né Camera né Senato. Desidero ringraziare tutti i dipendenti che grazie alle economie sugli stipendi, (hanno accettato il tetto massimo) hanno raccolto 85 mila euro che ieri abbiamo donato a Biagio Conte, un bel sacrificio per aiutare la collettività”.

Sul fronte politico il commissario di Forza Italia intravede il partito dei moderati in una nuov aformula “Oggi non credo di avere contrasti con Leoluca Orlando e siccome siamo in un momento pericoloso, bisogna mettersi assieme per evitare il pericolo”.

“Non lo so dove vado, perché secondo me in politica ora nessuno lo sa – ha aggiunto Miccichè – Su Orlando sono stato critico tutta la vita e continuo ad essere critico perché la situazione a Palermo non è facile da gestire, come per esempio la spazzatura e la differenziata, oppure il tram che così come è non serve a niente, non conosco nessuno che prende il tram. Con Orlando siamo stati divisi fortissimamente sul tema della giustizia, lo sanno tutti che io sono garantista e questo tema in questa fase è meno presente nell’attualità. Oggi qualcosa sta cambiando, se ricordate dopo il primo anno cambiavano anche i deputati all’Ars, forse c’è meno voto di scambio e qua dopo un anno siamo rimasti gli stessi, a parte Cateno De Luca che è stato eletto sindaco di Messina”, ha concluso.

Alle dichiarazioni di Miccichè arriva una replica di parte Pd “Il presidente Miccichè vuole modificare la legge elettorale per garantire una maggioranza alla coalizione di governo? Ma nel caso del governo Musumeci il problema è tutto politico: i deputati della sua coalizione non vengono in aula perché la giunta li ignora. La verità è che i partiti che sostengono Musumeci litigano per le poltrone di sottogoverno, per un ‘rimpasto’ in Giunta e per le candidature alle elezioni Europee” dice Giuseppe Lupo, capogruppo PD all’Ars.

In merito poi alla possibilità, ipotizzata da Miccichè, di approvare la manovra economica entro il 15 gennaio “per evitare l’esercizio provvisorio”, Lupo dice: “ Bilancio e legge di Stabilità sono leggi fondamentali, non ci possono essere scorciatoie né forzature”.