Attore, artista, musicista, perfomer, docente nelle più grandi accademie del mondo, modello e perfino testimonial di una marca di rossetti. Difficile davvero definire la personalità del palermitano Ernesto Tomasini, che oggi alle 18.30, sarà il protagonista di un incontro con il pubblico nella Sala Onu del Teatro Massimo intitolato “Voci celestiali/Corpi sensuali”, con la proiezione del documentario “Heavenly Voices: The Legacy of Farinelli” (2013), in collaborazione con il Palermo Pride (biglietti: 5 euro).

“Gli eredi di Farinelli” è un documentario trasmesso alla TV nazionale di molti Paesi europei. Racconta la storia dei “castrati” e indaga la tecnica del canto contro-tenorile. Accanto a Tomasini, interprete principale del programma, compaiono una serie di testimonianze di divi dell’opera e cantanti pop, da Philippe Jaroussky e Andreas Scholl a Jimmy Sommerville e The Tiger Lillies.

Al termine della proiezione, una giocosa conferenza-incontro con Tomasini per approfondire l’argomento voce e genere sessuale – storia delle diverse incarnazioni dei generi sessuali nel canto, dal barocco al contemporaneo – con proiezioni video, ascolto di brani audio, dimostrazioni pratiche e scambio con il pubblico.

Tomasini per l’Evening Standard è “Il famoso interprete dello “stile castrato”, il cui acuto falsetto riesce a piombare nel baritono più profondo con un effetto strabiliante”. Ma il canto ha preso il sopravvento sulle sue tante attività solo di recente. Da venticinque anni vive a Londra e si esibisce sui più prestigiosi palcoscenici del mondo.

In Inghilterra ha interpretato ruoli da protagonista con compagnie di teatro sperimentale (Lindsay Kemp), in produzioni Off (“Mr China’s Son” della Blind Summit) e sui grandi palcoscenici del teatro musicale (“Chicago – The Musical”). Ha inoltre scritto, interpretato e prodotto diversi spettacoli fra cui “The Other Woman” (Festival di Edimburgo, Londra, tournée inglese); “True or Falsetto?” (Edimburgo, Londra per due stagioni, tournée mondiale in 3 lingue) e “The Veiled Screen” (Londra, per due stagioni entrambe sponsorizzate dall’Arts Council of England). Dopo sei anni dedicati alla musica, Tomasini è tornato al teatro con tre spettacoli scritti apposta per lui: “Petit Cheval Blanc” di Andrea Cusumano (International Theatre Festival of Kerala, India, 2013), “Aida” di Roberta Torre (Teatro Biondo,Palermo, 2014) e “Mamma Schiavona” con musiche di Julia Kent (Teatro Astra, Torino, 2014).

Molto attivo nella performance art, si è esibito in alcuni fra i maggiori musei di arte contemporanea con luminari del campo quali Ron Athey e Carlos Motta. Molto richiesto nel mondo della moda, Tomasini ha sfilato alla London Fashion Week e a Pitti Uomo 2017. Come docente di Storia e tecniche teatrali ha insegnato a studenti in accademie d’arte drammatica e università in Inghilterra, Spagna e Messico. Tomasini è l’unico italiano ad aver tenuto una masterclass alla Royal Academy of Dramatic Art.

È stato il testimonial della campagna pubblicitaria 2015 per i rossetti della House of Fraser (UK) ed è fra i protagonisti di “Symphony To a Lost Generation” (2016), la prima opera olografica della storia. In qualità di doppiatore ha lavorato per i premi Oscar: James Ivory, Ridley Scotte Kevin Spacey.

Negli ultimi dieci anni si è dedicato soprattutto alla musica sperimentale. È co-fondatore della band Almagest! e vanta collaborazioni con l’icona pop Marc Almond, il produttore Shackleton, il “padre della musica industrial” Peter Christopherson, il neo-dadaista Andrew Liles dei Nurse With Wound, la band dei Current 93 (ospite, con Anohni, al loro primo concerto alla Queen Elizabeth Hall a Londra) e i compositori Adam Donen e Othon.

Tomasini ha cantato il suo repertorio in teatri londinesi quali la Royal Albert Hall, Purcell Room, National Theatre, Roundhouse e ha inciso undici album e quattro singoli. Dal 2012, “Eccellenza Italiana” – con presentazione del Presidente della Repubblica – lo annovera fra gli italiani che “nei vari settori artistici, istituzionali e sociali hanno reso grande il Belpaese.