In Sicilia, dopo i risultati definitivi sulle Comunali appena concluse, l’alleanza Pd-M5s si rafforza, mentre il centrodestra prova a riorganizzarsi in vista di due importanti appuntamenti: le Comunali di Palermo e le Regionali, previste rispettivamente in primavera e in autunno 2022. E mentre si registra il ritorno della ‘balena bianca’, con la Nuova Dc di Cuffaro che “tira” in Sicilia e supera il 5%, ecco il quadro delle reazioni, tra chi esulta e chi “si lecca le ferite”.

Cancelleri: “Bene asse M5S-Pd, avviso di sfratto a Musumeci”

“Risultati entusiasmanti per il M5S in Sicilia. Questo dimostra la grande capacità di fare sinergia sui territori e rafforzare passo dopo passo l’asse innanzitutto con il Pd e con altre forze di sinistra e civiche. Entro la fine dell’anno vanno stabiliti programma e alleanze per il voto in Sicilia. Io sono molto positivo: la vittoria a Caltagirone contro il centrodestra unito è la dimostrazione che la visione è giusta. C’è da lavorare, certo, ma i presupposti sono buoni: la cosa importante è non perdere tempo e arrivare all’inizio del prossimo anno preparati”. Lo dice il sottosegretario alle Infrastrutture, Giancarlo Cancelleri (M5s).

Nella regione dove si è votato in 42 comuni (13 con più di 15mila abitanti) l’affluenza è stata del 56,66%. Erano chiamati alle urne 537.294 elettori. I votanti sono in calo in tutti i comuni. “Caltagirone – conclude Cancelleri – è l’avviso di sfratto al Governo Musumeci perché dimostra che la coalizione del M5S-PD e forze di sinistra battono il centro destra anche se unito” .

Savarino: “Cancelleri che film ha visto?”

E a stretto giro è arrivata la replica dell’on. Giusi Savarino (DiventeràBellissima): “Cancelleri che film ha visto? A Porto Empedocle l’uscente sindaco Cinquestelle si è piazzata quarta, al ballottaggio due uomini di centrodestra. A Favara al ballottaggio con Montaperto del centrodestra, un candidato con tessera di rifondazione comunista, e la sindaca uscente M5S non si è nemmeno ricandidata, la lista poi in cui si sono nascosti i candidati grillini non supera lo sbarramento. A Canicattì il candidato M5S ultimo piazzato, e il sindaco uscente Pd fuori dal ballottaggio. Noi al ballottaggio con Corbo contro Sciabbarrà di centrodestra. Dove sarebbe il successo dei Cinquestelle?  DiventeràBellissima – prosegue – dopo il successo di Ribera, replica ed è prima lista pure a Favara con oltre il 10%. Il consigliere più votato di sempre è il nostro Totò Fanara, abbiamo eletto consiglieri comunali ovunque e lavoriamo per incrementare nei ballottaggi. E soprattutto, sono già eletti sindaco di San Biagio Platani Salvo Di Bennardo, un nostro tesserato #DB, a Montevago confermata la collega La Rocca, e a Montallegro vinciamo con Cirillo, sindaco di Fratelli d’Italia. Bocciati dunque gli esperimenti fantasiosi, e fortemente penalizzate le liste che hanno rotto il cdx. Per cui il dato politico ad Agrigento è chiaro: Cinquestelle sconfitti o non classificati, il Pd sopravvive grazie a un comunista, nel centrodestra premiati le forze coerenti come DiventeràBellissima”.

Letta (PD): “Vinciamo in Sicilia”

“Vinciamo anche in Sicilia e Sardegna. I dati del primo turno delle elezioni tenutesi ieri e oggi in vari comuni nelle due regioni amministrate dalla destra stanno confermando e rafforzando il quadro nazionale di domenica scorsa. Avanti!”. Lo ha scritto su Twitter il segretario del Pd, Enrico Letta.

Barbagallo (PD): “E ora pensiamo a Palermo e alle Regionali”

“Il PD siciliano è tonico dopo i buoni risultati di queste elezioni amministrative. E direi spumeggiante con riferimento a Caltagirone. Siamo il perno del Centrosinistra, la coalizione con il Movimento 5 stelle funziona, stessa cosa dicasi con la Sinistra. Ora è il momento di cominciare a discutere seriamente tra noi e con gli alleati di Centrosinistra in vista di appuntamenti importanti come le elezioni comunali a Palermo a maggio 2022 e le prossime elezioni regionali tra poco più di un anno”. Lo dichiara il segretario regionale del PD Sicilia, Anthony Barbagallo, a proposito delle elezioni amministrative.

“Ovviamente mi rivolgo anche – prosegue Barbagallo – al Movimento 5 Stelle: uniti si va avanti e si vince. Altri esperimenti, seppur a livello locale, non ci hanno premiato, per cui proseguiamo convintamente nel dialogo con i 5 Stelle. Spero che Conte nomini subito il coordinatore regionale, così da sederci tutti attorno ad un tavolo e avviare un confronto serrato, proficuo e rapido sia su Palermo che su palazzo d’Orleans. Questo è il momento di fare sintesi e decidere: Abbiamo dato segnali importanti a Musumeci – precisa – sarebbe un peccato non approfittare del lavoro fatto”.

“Abbiamo vinto con un ampio margine al primo turno a Caltagirone, con Fabio Roccuzzo, dove eravamo assieme al Movimento 5 Stelle. Siamo ampiamente avanti a Vittoria, dove Ciccio Aiello per poco non ha raggiunto il 40 per cento necessario, ma ci rifaremo al ballottaggio così come a San Cataldo con Gioacchino Comparato e a Lentini con Rosario Lo Faro. Vinciamo a Ramacca e Calascibetta e sono convinto che Palumbo, a Favara, prevarrà al ballottaggio. E ricordo che – conclude – il 24 ottobre si vota Misterbianco dove il PD sostiene Nino Di Guardo”.

Saverio Romano: “Se sbagli il candidato, perdi”

“Urne chiuse in Sicilia e prime considerazioni sul voto alle elezioni amministrative in Sicilia. La prima riflessione sulla quale desidero tornare velocemente è quella dell’astensione: ha votato soltanto il 56% degli aventi diritto. Uno su due. È pochissimo e questo dato non fa che confermare la sostanziale sfiducia nei confronti di certa politica”. È il primo commento di Saverio Romano, che aggiunge: “Per quanto riguarda il commento e l’analisi sul voto – dice Romano – premetto che non si può trarre un valore politico complessivo e generalizzato: sono troppe le differenze tra i diversi territori interessati, troppo eterogenee le coalizioni che di Comune in Comune erano diverse a seconda delle situazioni locali. È per questo che un significato politico vero e proprio non si può assegnare ma una cosa questa tornata elettorale la rivela e la conferma: se sbagli il candidato, perdi. 

Alle elezioni per il sindaco di una città, piccola o grande che sia, il profilo politico e culturale, la biografia del candidato, la sua coerenza, la sua credibilità, la sua capacità di amministrare, il programma di cui si fa garante e interprete, sono decisivi. Cosa voglio dire? Che se sbagli candidato, perdi, al di là delle alleanze e delle sinergie tra partiti e movimenti. Certo, laddove una coalizione si presenta coesa e organizzata, con un candidato sindaco convincente, la strada è tutta in discesa. Ma, purtroppo accade sempre più spesso che qualche tassello di una coalizione si creda più forte e autosufficiente degli altri, determinando la sconfitta di tutti. Ricordate la storiella di quello sprovveduto che tagliò il ramo su cui era seduto…?”

Fava: “Si vince con visione, candidati giusti e gioco”

“Elezioni amministrative in Sicilia: non è il giudizio di Dio, ma qualcosa su cui ragionare ci arriva, no? Non una: tre cose, per me. La prima è che si vince senza apprendisti stregoni, quelli che le coalizioni le fabbricano collezionando bandierine e ceto politico (pure di centrodestra, che ci frega?!). Si vince se si condivide una visione, un’idea di governo, qualche straccio di valore, non solo un’ambizione”. Così Claudio Fava, commenta in un post sui social il risultato delle amministrative in Sicilia.

“La seconda cosa: si vince con i candidati giusti. Che non vuol dire piacioni bensì autorevoli per storia, faccia, autonomia e idee. Vedi Caltagirone e Vittoria e Favara (dove si vincerà al secondo turno) – aggiunge – Infine si vince quando si gioca, quando ci si misura subito senza nascondersi dietro le meline romane. Roccuzzo, Palumbo e Aiello si sono candidati un anno fa, e i risultati sono arrivati. Altri ragionamenti, prudenze, rinvii, tatticismi, invasioni di campo ed eserciti forestieri servono solo a perdere. Pure a Risiko”.

Faraone: “Ottimo risultato di Italia Viva”

autismo autistici fia faraone“I primi dati delle elezioni amministrative nei 42 comuni siciliani ci consegnano un ottimo risultato di Italia Viva. Andiamo molto bene a Lentini e Canicattì, ci prepariamo al secondo turno a sostegno dei sindaci Bosco e Corbo. Nel Messinese andiamo bene ovunque, eleggiamo sindaci e consiglieri comunali. Ad Alcamo, ottima affermazione della nostra lista. Entusiasmante il dato di Terrasini in provincia di Palermo, uno dei due comuni in cui si votava, felicissimi dell’affermazione di Giosuè Maniaci, riconfermato sindaco con l’80% dei voti. Nei restanti comuni in cui si è votato eleggiamo numerosi consiglieri comunali di Italia Viva. Siamo molto soddisfatti, proseguiamo con questi dati incoraggianti nel lavoro per aggregare i riformisti e i liberali”. Così, in una nota, il presidente dei senatori di Italia Viva, Davide Faraone.

Sammartino (Lega): “Grande risultato”

“Un grande risultato che abbiamo costruito insieme: le liste del Quadrifoglio raggiungono il primato nella provincia di Catania ed eleggono rappresentanti in tutti i Comuni coinvolti. La fiducia che ci avete dato è un chiaro messaggio: è tempo di scelte chiare e forti, sul territorio e così come all’interno delle Istituzioni. Un grazie di cuore a tutti coloro che ci hanno dato fiducia ed ai candidati. Un augurio di buon lavoro ai nostri amministratori. L’impegno per lo sviluppo del territorio prosegue ancora più forte!”, dice Luca Sammartino, deputato regionale della Lega.

Rifondazione Comunista: “Risposta a razzisti e destra eversiva”

Il risultato della tornata elettorale siciliana del 10 Ottobre, in un quadro segnato comunque dal trasformismo, fa registrare una netta bocciatura delle coalizioni trasversali, soprattutto di quelle costruite sulle alleanze tra il Pd, Forza Italia e UDC. L’elettorato, a partire dal risultato di Caltagirone, esprime in generale una valutazione negativa sull’operato del Presidente Musumeci e della maggioranza di  centrodestra che lo sostiene. La crescita del centrosinistra ha il segno di una risposta democratica alle posizioni razziste, sovraniste e fasciste delle destre eversive. Il quadro che si configura è quello di una rimozione della natura liberista e antimeridionale delle politiche del governo Draghi. Lo scrive Mimmo Cosentino, segretario regionale Rifondazione Comunista.

“Le coalizioni vincenti nei territori, siano esse di centrodestra o di centrosinistra, non hanno messo e non mettono in discussione questioni centrali per la vita delle persone e di interi territori: dalle privatizzazioni crescenti del sistema scolastico e sanitario e della loro gestione, dai beni comuni, ai bisogni negati, a cominciare dal diritto all’abitare, negati agli esclusi e ai settori più poveri della società. Mentre un sostanziale unanimismo lascia campo libero al rilancio delle trivellazioni e al finanziamento per la progettazione e la realizzazione di grandi opere inutili e nocive, in primis il Ponte sullo stretto. In tale contesto non possiamo non gioire e valorizzare il risultato di Antonio Palumbo, segretario uscente di Rifondazione comunista di Agrigento, che sfiora la vittoria al primo turno a Favara con il 37 per cento dei consensi, con un programma  e una coalizione di sinistra e civica costruiti dal basso alla quale, in zona Cesarini, si è aggregato il Pd. In prospettiva, sfuggendo alla fuorviante contrapposizione emersa con il green pass, va portata avanti la lotta unitaria sui diritti dei lavoratori, per i quali c’è stata una significativa mobilitazione unitaria promossa dal sindacalismo di base, escludendo qualsiasi accordo pattizio con il padronato e con il governo Draghi”.

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