Passa in Consiglio Comunale la variante al PRUSST che consentirà di completare le opere sull’area dell’ex Grande Migliore di Palermo. Una delibera respinta due anni fà da Sala delle Lapidi e che oggi invece trova il via libera. Atto votato all’unanimità dei presenti (21) e che consentirà di completare i lavori per realizzare due parcheggi, uno sotterraneo in via Buzzanca e l’altro in superficie in via Mandalà; nonchè la passerella di collegamento e il rifacimento dell’area commerciale. Opere in stato avanzato di costruzione, ad oggi incomplete, e che aumenteranno l’appeal di un bene al momento senza un futuro e compratori interessati.
Polemiche in aula
Una seduta contraddistinta da numerose polemiche. La mattinata non è iniziata infatti sotto i migliori auspici, con l’accantonamento della delibera relativa alla regolamentazione dei sistemi di videosorveglianza. Tema sul quale il gruppo del Partito Democratico ha attaccato la maggioranza. “Probabilmente gli equilibri delle partecipate distolgono i consiglieri comunali dal ruolo conferito dai cittadini. Intanto il consiglio ad otto mesi dal voto è paralizzato”. Animi caldi, raffredati da una sospensione di un quarto d’ora chiesta dai banchi del centrodestra. Lavori d’aula proseguiti poi sulla delibera relativa all’ex Grande Migliore. Non sono mancate, anche in questo caso, le polemiche. Fra i più critici l’esponente di “Oso” Ugo Forello, che ha puntato il dito contro un eccessivo dialogo, intrapreso dalle commissioni, con la curatela fallimentare.
L’esponente civico ha poi abbandonato l’aula, come già fatto in precedenza dalla collega di partito Giulia Argiroffi. Quest’ultima, insieme all’intera commissione urbanistica, ha sottoscritto un emendamento, poi approvato, che impone il rispetto di una quota verde nei parcheggi da realizzare nell’area e relativa ad almeno il 5% degli spazi. Una delibera che ha poi avuto il via libera all’unanimità dei presenti. Fatto che consentirà di completare le opere, al momento in stato avanzato ma incomplete. Interventi definiti, da più di un consigliere, come un obbrobbrio, ma necessari ad aumentare le possibilità di vendita del bene (l’asta è andata deserta già in un paio d’occasioni) e, di conseguenza, di potere remunerare gli ex dipendenti in attesa del soddisfacimento delle proprie richieste.
Esultano i sindacati: “Era ora”
Una notizia accolta con gioia dal mondo delle organizzazioni sindacali. A commentare positivamente l’approvazione della delibera sono Mimma Calabrò e Stefano Spitalieri, rappresentanti della Fisascat Palermo Trapani.
“Era ora! Sono trascorsi due anni per la trattazione del tema dell’atto aggiuntivo alla convenzione urbanistica stipulata tra il Comune di Palermo e la Migliore Spa, dopo la iniziale bocciatura avvenuta nel 2021, ma, finalmente, grazie all’ approvazione di tale variante urbanistica, l’intera area dell’ex Grande Migliore potrà essere rimessa sul mercato, tornando ad essere un bene appetibile e fruibile. Siamo sempre stati e continueremo a stare a fianco del 269 ex dipendenti che, da una possibile vendita, potranno finalmente recuperare le spettanze da loro maturate e mai corrisposte, frutto dei tanti anni di lavoro in azienda. Sarebbe stata pura follia privare la città di Palermo dell’opportunità di un possibile sviluppo. Ciò facendosi sfuggire le opportunità ingenerate da un immobile di simili dimensioni e con un simile posizionamento strategico a livello commerciale”.
“Auspichiamo che superato questo scoglio – concludono i sindacati -, si cominci a parlare al più presto di investitori forti e credibili. Imprenditori che diano centralità all’ex Grande Migliore, generando opportunità di lavoro non solo attraverso una possibile ricollocazione dei lavoratori ex dipendenti ad oggi senza occupazione, ma anche con nuove opportunità di lavoro per tanti giovani”.
Le reazioni politiche
Un via libera, quello di Sala delle Lapidi, sul quale non si sono fatte attendere le reazioni. A cominciare da quelle della Giunta. “Si tratta di un atto importante dal punto di vista urbanistico – dichiara l’assessore Maurizio Carta – poiché prende atto che più dell’80 per cento delle opere previste dal progetto originario è stata realizzata e lo stato dei luoghi ormai è irrimediabilmente compromesso e non restituibile alla sua originaria natura e, quindi, è più opportuno completare le opere a uso pubblico previste in modo da riattivare anche la funzione economica dell’area”.
Soddisfazione anche dai gruppi di maggioranza, in particolare da Ottavio Zacco e Caterina Meli, rappresentanti del gruppo di Forza Italia. “Grazie all’approvazione della variante urbanistica dell’area ex Grande Migliore, finalmente si potrà mettere sul mercato l’intera area e gli ex dipendenti dalla vendita potranno recuperare le spettanze maturate prima del fallimento dell’azienda. Inoltre, con l’approvazione dell’atto, si concede l’opportunità della vendita di uno degli immobili commerciali tra i più estesi del nostro territorio e con un posizionamento commerciale strategico. Era nostro dovere concedere l’opportunità del rilancio di un sito commerciale strategico per il tessuto economico della nostra città già piegata dalle gravi crisi”.
Critiche dalle opposizioni, in particolare dal PD. “Probabilmente gli equilibri delle partecipate distolgono i consiglieri comunali dal ruolo conferito dai cittadini. Intanto il consiglio ad otto mesi dal voto è paralizzato”. Parole alle quali è seguito il commento anche dell’ex assessore all’Urbanistica Giusto Catania. “Gli stessi che hanno determinato un ritardo di due anni, oggi si prendono il merito di una giusta variante urbanistica. Che miseria!”.
Due anni fà Sala delle Lapidi votò contro
Una delibera che ottiene il via libera a due anni di distanza dal suo respingimento. Era il pomeriggio del 9 febbraio 2021. Al tempo, il Consiglio Comunale lavorava in modalità smart, a causa della seconda ondata di contagi da covid-19. In una Sala delle Lapidi praticamente vuota (erano presenti in aula soltanto in due consiglieri), la delibera fu respinta, con tredici voti favorevoli e tredici astenuti. All’apparenza può sembrare assurdo, ma in fase di voto le astensioni si sommano ai voti contrari, diventandone parte integrante. Fra gli allora “astenuti”, confermati oggi consiglieri comunali, c’erano il capogruppo di Lavoriamo per Palermo Dario Chinnici, l’esponente di “Oso” Ugo Forello e il capogruppo di Progetto Palermo Massimo Giaconia. Si astenne anche l’attuale assessore ai Lavori Pubblici Salvatore Orlando, al tempo presidente del Consiglio Comunale.
Degli attuali consiglieri comunali, si espressero favorevolmente gli esponenti del PD Rosario Arcoleo e Valentina Chinnici, i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle Antonino Randazzo e Concetta Amella, nonchè Ottavio Zacco, unico dell’attuale maggioranza a votare al tempo a favore. Tanti, degli attuali componenti di Sala delle Lapidi, furono assenti al momento della votazione: fra questi Alessandro Anello, Giulia Argiroffi, Marianna Caronia, Sabrina Figuccia, Gianluca Inzerillo, Caterina Meli, Francesco Scarpinato e Giulio Tantillo. Un gruppo, quello degli assenti, a cui si aggiunse l’attuale assessore all’Ambiente Andrea Mineo, allora consigliere comunale.
Le polemiche e un’amara risata
Una seduta, quella del 9 febbraio 2021, contraddistinta, durante la votazione dell’atto, da un episodio decisamente spiacevole. Qualcuno presente alla votazione in Consiglio infatti, si lasciò andare ad una fragorosa risata esclamando l’affermazione ‘muriu’ (è morto in dialetto palermitano), probabilmente riferendosi alla delibera in oggetto di votazione. Ad un anno di distanza da quel voto, i curatori fallimentari scrissero al Consiglio Comunale, cercando di riaccendere l’attenzione della delibera, evidenziando la necessità di una modifica al PRUSST per completare le opere di urbanizzazione ed aumentare quindi le possibilità di riuscire a vendere l’immobile.
Fatto a cui si ricollegano anche le speranze dei 259 dipendenti dell’ex Grande Migliore, che attendono di conseguenza la vendita per potere richiedere quanto dovuto. Speranze rimaste nel vuoto, visto che le sedute di febbraio prima e marzo poi si sono tramutate in un nulla di fatto. A due anni di distanza quindi, la delibera è tornata in Consiglio Comunale, ottenendo il semaforo verde. Fatto che riaccende le speranze per gli ex lavoratori della struttura.
Commenta con Facebook