“Fondi UE: una sfida per il sud“, questo il titolo del convegno che ha visto interventi di esponenti della Lega sia regionali che nazionali dove ieri vi è stata anche una call con il leader Matteo Salvini, ma anche tecnici specializzati nella realizzazione dei progetti comunitari e che hanno spiegato come riuscire a rispettare i paletti imposti per accedere ai fondi.

Un primo passo per il territorio

“Abbiamo cercato di illustrare le possibilità e le difficoltà che abbiamo sul nostro territorio – ha detto l’eurodeputata Annalisa Tardino, organizzatrice della due giorni insieme al gruppo Identità e Democrazia del Parlamento Europeo. Faremo un ulteriore punto della situazione, continuando a dare dei dettagli in più. Nello specifico sul Pnrr, che è un’importante sfida che ci aspetta. Chissà se riusciremo a coglierla”.

Amministratori sono front office dei cittadini

“È un momento storico particolare, non solo per il nostro territorio, ma in generale per le condizioni che ci hanno visti impegnati in questo ultimo anno e mezzo. Un’occasione di confronto con gli amministratori locali che sono il front office dei cittadini e per noi istituzioni. È un momento di formazione per lanciare la sfida sui nostri territori, abbiamo bisogno di un’Europa positiva che ci dia delle risorse, come tra l’altro per adesso sta facendo, e che dobbiamo sapere utilizzare. Più volte diciamo che l’Europa è matrigna e che ci vessa, però ci sono anche tanti aspetti positivi che dobbiamo saper cogliere. Dalla consapevolezza che occorre formare i nostri giovani, e meno giovani, amministratori, nasce questa opportunità di incontro” ha detto Annalisa Tardino.

Incontro apripista per altri confronti

Un convegno che sarà da apripista per altre riunioni per proseguire i lavori e le sfide che attendono l’isola: “La sfida più importante è il Pnrr – sottolinea l’eurodeputata -. Per quanto riguarda i fondi tradizionali, e che purtroppo non sempre abbiamo richiesto e attivato, per ultimo ho presentato un’interrogazione alla commissione europea chiedendo se con i fondi tradizionali si potesse realizzare il ponte sullo stretto – non perché sia l’unica opera di cui la Sicilia ha bisogno – ma perché se comunque abbiamo la possibilità di realizzarla non vedo perché non dovremmo; e mi è stato risposto è possibile anche con i fondi tradizionali, ma che nessuno ha mai chiesto o portato davanti alla commissione un progetto. Da questo momento in poi credo che i siciliani, anche gli italiani in generale, si debbano svegliare e iniziare a lavorare per poter riuscire a utilizzare quello che ci danno, non facendoci trovare impreparati per il futuro e per queste grandi ingenti somme che avremo col Pnrr. Saranno anche prestiti, però una volta che abbiamo accettato di averli dobbiamo anche essere bravi a sfruttarli”.

Politica punti alla competenza

“La politica siciliana deve puntare alla competenza – ha aggiunto l’eurodeputata -. Abbiamo tante belle menti, purtroppo anche all’estero, ad esempio anche Bruxelles è una piazza con tanti giovani preparati, volenterosi e che hanno studiato molto. La politica siciliana dovrebbe pensare più a importare gente ‘nostra’, puntare sulle qualità e sulle competenze, e soprattutto capire che puntando sulle persone forse arrivano anche i voti. Non è vero che dobbiamo essere solo alla ricerca dei pacchetti di voti per costruire le liste, ma le liste possono anche essere costruite con persone competenti, perché i siciliani e la Sicilia sono stanchi di una politica approssimativa”.

Articoli correlati