Storia, arte, pittura, natura e musica per l’apertura straordinaria notturna di Palazzo Reale di Palermo. Dopo l’enorme successo dello scorso anno che ha visto in una sola notte più di 15 mila persone, è tornata la scorsa notte l’iniziativa di apertura alla città e ai turisti del Palazzo che ospita l’Assemblea regionale siciliana e che dal tempo dei Normanni è il luogo del governo. Il palazzo è rimasto aperto fino all’una per ammirare la bellezza della più antica residenza reale d’Europa. Un’iniziativa, con ingresso gratuito, promossa ed organizzata dall’Assemblea regionale siciliana e dalla Fondazione Federico II.

Notte Reale è un evento che abbiamo inaugurato in questa legislatura. Speriamo diventi un appuntamento istituzionalizzato – sottolinea il presidente dell’Ars e della Fondazione Federico II, Giovanni Ardizzone – quando subentrerà il nuovo Parlamento. Lo scorso anno abbiamo registrato oltre quindici mila presenze. Un numero considerevole di persone che ha avuto la possibilità di visitare gratuitamente l’intero Complesso Monumentale. Non è un bilancio di ciò che la Fondazione Federico II ha fatto in questi cinque anni ma, – continua Ardizzone – è senza dubbio, una prima analisi e uno spunto per una successiva riflessione sull’operato del consiglio di amministrazione di questo ente. Palermo è una capitale che vive di cultura e questo è per noi motivo di vanto. Notte Reale, quest’anno per la prima volta, includerà nel suo percorso anche la visita di Sala d’Ercole. Un gesto che dimostra l’apertura delle istituzioni nei confronti dei cittadini”.

Per il direttore della Fondazione Federico II, Francesco Forgione “La Fondazione Federico II non smetterà mai di ringraziare l’Assemblea regionale siciliana per la prestigiosa occasione offerta di organizzare un evento di tale portata e respiro culturale. Quest’anno oltre al percorso monumentale i visitatori hanno potuto ammirare anche i Giardini reali dove per tutta la durata dell’evento si sono alternati tre gruppi musicali di altissimo rilievo come Gianni Gebbia Trio, gli Ensemble Armonhia e gli Ottoni Animati. E sulla facciata posteriore di Palazzo Reale dall’inizio della serata e fino alla sua conclusione si è potuto assistere  al video mapping dal titolo Stupor Mundi”.

Forgione parla, poi della mostra in corso nel palazzo “Ad oggi centotrentasei mila persone hanno visitato la mostra sul Novecento italiano, lo scorso anno Antonio Ligabue ne aveva registrate centodiciotto mila mentre due anni fa quella sulla Via Crucis di Fernando Botero oltre cento mila. Per tutto il Complesso Monumentale da gennaio ad oggi più di duecentosessantuno mila persone hanno ammirato questo sito riconosciuto dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità. Ed è ulteriore motivo di orgoglio anticipare il contenuto della prossima mostra che sarà inaugurata ad ottobre: illustrazioni con la tecnica degli acquerelli del viaggio di Goethe in Sicilia”.

Ampio il tour di quest’anno. Al piano parlamentare negli appartamenti reali si sono potuto ammirare i quadri e gli affreschi delle sale ex presidenti, vicerè, pompeiana, lettura, cinese e Savoia. Sempre al primo piano parlamentare, oltre a sala d’Ercole, dove si tengono le sedute dell’Assemblea regionale, potranno essere visitate anche le sale Piersanti Mattarella e Pio La Torre, intitolate a fine maggio dello scorso anno al presidente della Regione e al segretario regionale del Pci uccisi dalla mafia il 6 gennaio 1980 e il 30 aprile 1982.

Altra tappa a piano terra, nelle Sale Duca di Montalto, per la mostra Novecento Italiano. Una ‘storia’, organizzata dalla Fondazione Federico II in collaborazione con C.O.R, Creare Organizzare Realizzare di Alessandro Nicosia. La mostra, curata da Maria Teresa Benedetti, Lea Mattarella e Francesca Villanti, intende documentare alcuni momenti fondamentali della cultura e dell’arte italiana del Novecento, evidenziando l’importanza dei cambiamenti storici ed inducendo a riflettere sugli aspetti del mondo contemporaneo.

Attraverso circa 70 opere, molte delle quali provenienti da prestigiose collezioni private e per questo raramente o mai esposte, la mostra si presenta come un viaggio ideale tra le tendenze e le personalità dei più grandi maestri italiani del XX secolo.