Lo sgambetto della maggioranza a Nello Musumeci potrebbe far saltare il banco in Sicilia

Tensione alle stelle

Tensione alle stelle a Palazzo dei Normanni. Musumeci  è furibondo per la figuraccia rimediata nella scvelta dei grandi elettori che lo ha visto arrivare terzo dietro perfino al rappresentante dell’opposizione.

Dopo aver parlato con i suoi assessori, Nello Musumeci è rientrato in aula all’Ars. Gianfranco Miccichè è rimasto a lungo chiuso nella sua stanza.

Musumeci “prenderò scelte conseguenti”

“Non posso non prendere atto dell’esito del voto espresso dall’Aula e del suo significato politico. Se qualche deputato – vile e pavido – si fosse illuso, con la complicità del voto segreto, di aver fatto un dispetto alla mia persona, si dovrà ricredere. Perché il voto di questo pomeriggio – per la gravità del contesto generale – costituisce solo una offesa alle Istituzioni regionali, a prescindere da chi le rappresenta. Nella consapevolezza di avere ottenuto la fiducia del popolo siciliano, adotterò le decisioni che riterrò più giuste e le renderò note entro le prossime 24 ore”. Lo dice il Governatore della Sicilia, Nello Musumeci.

Voci di dimissioni

Fonti vicine al governatore parlano di decisioni clamorose del presidente, arrabbiatissimo per essere stato “tradito” da franchi tiratori della sua maggioranza nella votazione dei grandi elettori del Capo dello Stato.

A Palazzo dei Normanni si rincorrono voci su possibili dimissioni di Nello Musumeci da governatore in Sicilia, dopo lo strappo nella maggioranza sul voto dei grandi elettori del Capo dello Stato.  Musumeci vorrebbe annunciarle alla ripresa dei lavori parlamentari, che sono stati sospesi.

Attimi frenetici

Sono attimi frenetici nel centrodestra, l’assessore Toto Cordaro, che tiene i rapporti col Parlamento, in questo momento è nella stanza del presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè.

E sono tanti che innescano la miccia su questo voto che ha di fatto messo in minoranza all’Ars il presidente della Regione.

“Mi auguro che il Presidente Nello Musumeci prenda atto della sonora batosta e si dimetta immediatamente perché la sua sbandierata maggioranza non esiste più o forse non è mai esistita”. Lo dice il sindaco di Messina Cateno De Luca che ha più volte annunciato di volersi candidare alla presidenza della Regione siciliana.

Maggioranza in frantumi per l’opposizione

“La maggioranza di centrodestra in frantumi, risultato? Musumeci, bocciato dai suoi stessi alleati, raccoglie soltanto 29 preferenze piazzandosi terzo e ultimo tra i 3 grandi elettori designati dall’Ars per votare il presidente della Repubblica. E’ la prima volta che un presidente della Regione riceva meno voti di un candidato dell’opposizione”.

Lo dice il deputato e segretario regionale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo. “Miccichè 44 voti, Di Paola del M5S 32 e Musumeci 29. Il voto dell’Ars parla chiaro, per Musumeci è una disfatta. Per il centrosinistra invece – prosegue Barbagallo – un buon risultato: contavamo su 24 voti ne abbiamo ottenuto 8 in più. Anche questo un buon segnale di compattezza nell’ottica di proseguire e rinforzare l’asse Pd-M5S”.

Cancelleri gongola

“Sono orgoglioso e soddisfatto che il deputato del Movimento 5 Stelle Nuccio Di Paola sia stato votato come grande elettore per partecipare all’elezione del prossimo Presidente della Repubblica” .

Lo dice il sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Giancarlo Cancelleri (M5s). “Apprendo inoltre che anche questa volta il Presidente Musumeci perde pezzi, arriva solo terzo e se la matematica non è un’opinione, vuol dire che nemmeno i suoi, la maggioranza che tanto rivendica e si ostina a voler rappresentare pure in futuro, lo hanno votato. Musumeci perde pezzi pure nelle votazioni di ovvio garbo istituzionale. Credo che con questo pomeriggio si sia definitivamente spenta la luce su una terrificante esperienza di governo” conclude Cancelleri.

Risultato impietoso

Anche per il deputato del Pd Carmelo Miceli il segnale è chiaro. “L’elezione all’Ars dei tre grandi elettori siciliani consegna a Nello Musumeci un risultato impietoso: solo terzo, dopo l’opposizione e con 15 voti in meno rispetto a Gianfranco Micciché. Spero caldamente prenda atto di essere stato sfiduciato dalla sua maggioranza e decida di comportarsi di conseguenza”. A dirlo è il deputato siciliano del Pd Carmelo Miceli.

Musumeci non ha più una maggioranza

“A prescindere dalle decisioni che il Presidente prenderà nelle prossime ore, il voto di stasera certifica che Musumeci non ha più alcuna maggioranza. Ne preda atto, quantomeno per salvaguardare la dignità della funzione che rappresenta” sostiene Claudio Fava.

“Nei prossimi mesi, per le scelte che la attendono, la Sicilia avrà bisogno di un governo autorevole, legittimato da una solida maggioranza. È chiaro che quel governo non potrà essere guidato da Musumeci. Le sue dimissioni rappresenterebbero oggi un atto di decenza e di rispetto per le sorti della Sicilia”.

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