Grani tossici importati. “In relazione all’arrivo nei porti italiani di grani contenenti altissimi livelli di sostanze tossiche provenienti da paesi extra Ue e già respinti dalle autorità italiane, il Ministero della Salute ha predisposto un apposito sistema di allerta gestito dalle regioni. A questo proposito, però la Regione Siciliana a parte sbandierare grandi successi per i produttori agricoli, ha recepito tale sistema? Ed inoltre, ha intenzione di avviare una campagna di informazione che metta al corrente cittadini sui rischi derivanti dal consumo di prodotti contenenti grano di importazione e dai pericoli dell’assunzione di alimenti contaminati da microtossine o da erbicidi?”

A dichiararlo è la deputata all’Ars Angela Foti, prima firmataria insieme al gruppo M5S di atti parlamentari rivolti agli assessori all’Agricoltura e alla Salute, nei quali si chiedono misure per la tutela dei coltivatori di grano e consumatori ed ancora procedure di verifica della salubrità degli alimenti e materie prime importati in Sicilia.

“Dal tanto declamato e mai realizzato Born in Sicily, legge che ancora attende si avvii il registro delle varietà siciliane – spiega Angela Foti – al crollo del prezzo del grano duro venduto anche a 16 centesimi di euro, alla indiscriminata e criminale importazione di grano estero a prezzi bassissimi e incompatibili sia con i costi di produzione europei sia con la stessa salubrità per i consumatori, non si capisce a margine dei proclami spot, la posizione della Regione Siciliana. Il comparto non può ancora sostenere a lungo una concorrenza così sleale, come denunciato a più riprese dalle associazioni di categoria e dai consumatori che non si ritengono sufficientemente tutelati dai rischi per la salute, che emergerebbero da alcune ricerche scientifiche, sul possibile aumento di patologie come Alzheimer, S.L.A. e disturbi dello spettro dell’Autismo. Tali notizie, recentemente apparse in svariati articoli di stampa destano non poche preoccupazioni. Alcuni esempi: quasi un pacco di pasta su cinque è prodotto con grano canadese e i grani di importazione sono spesso contaminati dall’erbicida glifosate; nel 2015 in Italia sono stati acquistati dall’estero circa 4,8 milioni di tonnellate di frumento tenero e 2,3 milioni di tonnellate di grano duro, influendo gravemente sulla formazione dei prezzi. Evidentemente la mancanza di misure che impongano l’indicazione in etichetta dell’origine del grano utilizzato nella pasta e negli altri derivati, non permette scelte consapevoli da parte dei consumatori. Per tali ragioni riteniamo urgente che la Regione Siciliana vigili affinché sia applicato sempre più il principio di salvaguardia di protezione della salute dei consumatori e che il contenuto delle navi in ingresso nella nostra regione, qualora risultasse contaminato, vada distrutto nel rispetto della procedura di respingimento e se abbia già formulato – conclude la deputata M5S – la richiesta alla Commissione Europea di valorizzazione della biodiversità dei grani antichi siciliani”.

Gli atti parlamentari del gruppo M5S a Palazzo dei Normanni costituiscono azione interistituzionale tra la Camera dei Deputati ed il Parlamento Europeo, dove i portavoce “pentastellati” stanno avviando medesime battaglie parlamentari per tutelare i produttori agricoli siciliani ed i consumatori.