“Vista la fretta di provvedere diversamente, tolgo subito il disturbo”. Lo scrive in una lettera consegnata al Consiglio di Amministrazione di Gesap in corso a Palermo e inviata al sindaco Roberto Lagalla, l’amministratore delegato Vito Riggio dopo le polemiche sulla governance proprio dell’aeroporto di Palermo.

Riggio anticipa il suo addio

Che avesse scelto di andare via dopo gli attacchi del Presidente della Regione Renato Schifani era cosa nota ma le sue dimissioni sarebbero divenute operative dopo l’approvazione del bilancio e i tempi tecnici sembravano portare ad un addio a Giugno. ma così non sarà

Ma Riggio lo fa rivendicato i propri risultati come già detto anche in interviste “estemporanee” nel ribadire la crescita di Gesap “i dati del bilancio 2024 confermano che i due anni trascorsi sono i migliori di tutta la storia della società” dice senza mezzi termini.

Ma scontro e pressioni non sono legati ai risultati operativi quanto alla voglia di far presto con la privatizzazione ed alla divergenza di opinioni, in merito, anche fra il governatore Renato Schifani e il sindaco Roberto Lagalla.

Il laconico comunicato di Gesap

Solo nel pomeriggio Gesap conferma con un laconico comunicato: “nella seduta di oggi del Consiglio di amministrazione di Gesap, la società di gestione dell’aeroporto Falcone Borsellino di Palermo, è stato preso atto delle dimissioni dalla carica di componente del Cda e di amministratore delegato del professore Vito Riggio. Nella missiva indirizzata al Cda, Riggio ha formulato “i migliori auguri all’azienda, alla città ed alla Regione”.

L’intervista della frattura

L’ultima “scusa” era stata l’intervista nella quale Riggio aveva criticato la scelta regionale di tagliare le addizionali comunali dalle tasse d’imbarco ma solo negli aeroporti minori (Comiso, Trapani, Lampedusa e Pantelleria). Dichiarazioni che, secondo fonti di Palazzo d’Orleans, avrebbe dovuto evitare senza aver prima incontrato il Presidente della Regione rappresentando nelle private stanze i suoi motivi di opposizione.

La privatizzazione

Ma la scorsa settimana era arrivata anche notizia che l’aeroporto di Palermo come già quello di Catania procederà ad una privatizzazione sia pure con un percorso meno diretto e più lento. C’è una roadmap tracciata che dovrà passare, prima dal piano di rientro al quale sono legati i conti della città di Palermo e  che prevede anche una quota di introiti dall’arrivo dei soci privati dentro la Gesap, la società che gestisce l’aeroporto.

Nel frattempo non si azzererà l’intera governance come chiesto dal governatore Renato Schifani ma si sostituirà il solo amministratore delegato, l’uomo che era lì proprio su indicazione di Schifani e che alla fine al governatore non è più gradito dopo una intervista che critica una ipotesi di intervento regionale. Almeno questo il percorso indicato dal sindaco Roberto Lagalla che fra Città di Palermo e Città Metropolitana, di fatto controlla la maggioranza assoluta di Gesap

Tira e molla di Riggio dannoso, serve stabilità

“Sulla vicenda Riggio c’è una presa di posizione del Presidente della Regione. La governance aeroportuale ha bisogno di continuità e di certezze, non certamente di lascia e piglia come è stato nel caso di Riggio, del quale non si discute l’esperienza”  aveva detto proprio il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla.

“Non ci sono le premesse a mio avviso in questo momento per azzerare la governance quanto invece per procedere alla sostituzione dell’amministratore delegato. Non dobbiamo commettere un errore che potrebbe costarci caro come è già accaduto alla precedente amministrazione – sottolinea Lagalla -. Noi siamo in linea assolutamente con la nostra roadmap, l’azienda va avanti, ha un bilancio positivo, merito del lavoro svolto in tutti questi anni, ha un incremento costante di passeggeri”. Di fatto, quindi, coincidono le idee fra Schifani e Lagalla solo sulla sostituzione di Riggio che quindi ritiene opportuno andare via subito