Il governo Musumeci e la maggioranza di centrodestra “privatizzano” anche le “spiagge libere” e bloccano l’accesso al mare. E’ l’accusa dei deputati del Pd all’Ars Antonello Cracolici e Nello Dipasquale che suonano la carica contro la legge sul demanio. “Ci siamo battuti in difesa della libera fruizione del mare e delle spiagge in Sicilia, opponendoci a nuove concessioni per attività balneari che di fatto impedirebbero l’accesso al mare e la possibilità per i bagnanti di godere degli spazi di ‘spiaggia libera’ in ampi tratti di costa della Sicilia. Nel corso dell’esame del disegno di legge sul Demanio marittimo abbiamo anche proposto un emendamento che prevedeva che almeno il 60% delle attuali ‘zone di spiaggia libera’ potessero rimanere tali, ma la Presidenza lo ha dichiarato inammissibile. Adesso, alla luce delle norme volute dal governo Musumeci e dalla sua maggioranza, si rischia una ‘privatizzazione selvaggia’ del demanio marittimo in Sicilia”.
“Sappiamo bene che le attività legate ai lidi balneari rappresentano un importante volano per l’economia locale – concludono Cracolici e Dipasquale – ma concedere nuove concessioni in aggiunta a quelle già esistenti, destinate ad occupare quella che fino ad oggi è stata ‘spiaggia libera’, significa togliere il diritto ai siciliani ed ai turisti che ‘non pagano un biglietto’ di poter godere del nostro mare”.
Un non alla nuova legge sul demanio marittimo che arriva anche dai 5 stelle “L’aula ha dato il colpo di grazia al sistema di regole che governa il rilascio delle concessione demaniali marittime. L’assessore Cordaro ha deciso che le concessioni rilasciate dopo il 2005 non debbano più adeguarsi ai pudm, una follia che rischia di creare nel settore il far west più assoluto in mancanza di regole e paletti precisi. Non potevamo avallare questa folle decisione” sostiene deputata del M5S all’Ars, Gianina Ciancio.
“Di fatto – dicono i deputati M5S – un emendamento presentato dal governo in aula all’ultimo minuto sancisce che alle regole dei pudm dovranno sottostare solo le nuove concessioni, anche se ci chiediamo dove queste nuove concessioni potranno trovare spazio, atteso che gran parte delle coste siciliane sono già occupate. Tutto questo mentre la Commissione Europea ha avviato, la settimana scorsa, una procedura di infrazione contro l’Italia, proprio per mancato adeguamento alla direttiva europea sull’affidamento delle concessioni balneari”.
“L’unica nota positiva di questa legge – concludono i parlamentari M5S – è il recepimento della norma nazionale sul libero accesso al demanio, che ribadisce che nessuno può impedire al cittadino di accedere al mare e farsi il bagno”.
Diversa la posizione di Attiva Sicilia. Valentina Palmeri, pur non condividendo la norma che ritiene incostituzionale, ha presentato degli emendamenti che definisce “di buon senso”, volti in qualche modo a migliorare la legge e, in particolare, a tutelare le nostre coste, quale bene comune.
In particolare, gli emendamenti sono diretti a evitare il rilascio delle concessione per i Comuni che non abbiano adottato i rispettivi PUDM (Piani di utilizzo del demanio marittimo) entro i termini di legge o volti ad evitare il rilascio di nuove concessioni nei comuni dove si sia verificata una riduzione superiore al 5 per cento della dimensione della superficie della spiaggia o una rilevante modifica morfologica.
Ha trovato comunque accoglimento un emendamento che modifica la legge regionale 15 del 2005 che prevede l’obbligo per comuni di adottare il piano entro il 30 giugno 2021, pena la nomina dei commissari ad acta con la funzione di esercitare il potere sostitutivo per l’adozione dei suddetti piani. Accolto anche un ordine del giorno che impegna il Governo della Regione “ad accertare in tempi congrui e comunque non oltre un anno dalla approvazione della legge, il fenomeno di erosione che ha colpito le coste siciliane a far data dagli ultimi 10 anni sino ad oggi ed a valutare in quei territori le opportune opere di mitigazione al fine di evitare il rilascio di nuove concessioni demaniali.
“Ritengo sia un significativo passo avanti per la nostra Regione – dichiara Valentina Palmeri – e monitoreremo la sua effettiva esecuzione. Non si può continuare a ignorare e a soprassedere su questi importanti fenomeni. La tutela delle coste è un impegno imprescindibile a cui tutte le istituzioni, centrali e periferiche, non possono più sottrarsi visto l’aggravarsi delle condizioni di stabilità fisica. Questo aspetto deve rappresentare motivo di maggiore responsabilità ambientale nei confronti delle generazioni future. La tutela di interessi economici non puó spingersi sino a negare la fruizione del mare e delle spiagge”.
Ma per la maggioranza si tratta di un successo della comunità “Sempre vicini ai lavoratori del comparto demaniale – dice Giusi Savarino di Diventerà Bellissima – l’Aula ha approvato un’ulteriore proroga alle concessioni demaniali, accogliendo le richieste provenienti dal settore. A causa del Covid, non tutti sono riusciti a presentare le istanze in tempo, con questa norma poniamo rimedio, ed inoltre consentiamo ai privati di ottenere nuove concessioni su aree libere, purché in linea con i piani comunali del demanio (Pudm) che sono in via di definizione. Questa norma è quanto mai opportuna e di buon senso, poiché l’iter per l’approvazione dei Pudm risulta farraginoso per i Comuni e potrebbe recare ulteriore danno ad un comparto, motore trainante della nostra economia, oggi in sofferenza”.
“La riforma delle procedure di semplificazione delle concessioni demaniali rappresenta un ulteriore obiettivo raggiunto dal governo Musumeci anche grazie all’istruzione del disegno di legge nella commissione, presieduta dall’ottima On. le Giusy Savarino“ Commenta Stefano Pellegrino, componente della Commissione Ambiente dell’ARS .
“La norma – continua il Deputato forzista – prevede tra l’altro che la trasmissione della documentazione necessaria ad ottenere la proroga delle concessioni demaniali marittime sia estesa fino al 31/12/20 poiché è risultato che circa un terzo degli esercenti balneari, per motivi legati alla pandemia, non è riuscito ad inoltrare tutta la documentazione richiesta”.
“Con la norma si intende favorire – conclude il Parlamentare – la completa informatizzazione dei processi amministrativi legati al rilascio delle concessioni demaniali marittime, semplificando le procedure di rilascio delle stesse concessioni. Infine è stato previsto, per i titolari delle concessioni demaniali marittime, l’obbligo di consentire il libero accesso alla battigia antistante l’area oggetto della concessione e la possibilità di rilasciare concessioni demaniali marittime per la realizzazione di eventi. Una previsione, questa, volta all’affermazione concreta dell’equità sociale”.
E intanto sulla materia dalla Lega parte un attacco all’Ue e al governo italiano “Il Governo italiano consente ancora una volta all’Ue di attaccare i nostri balneari. Un Governo incapace, assente dai tavoli europei, e che nulla ha fatto per sostenere la categoria” dicono i deputati regionali della Lega Vincenzo Figuccia, Antonio Catalfamo e Orazio Ragusa, firmatari di un Ordine del giorno depositato all’Ars, insieme ad Annalisa Tardino, europarlamentare, per impegnare il Presidente e la Giunta regionale a diffidare la condotta europea e portare la problematica all’attenzione della Conferenza Stato-Regioni.
“La Regione Siciliana deve esprimere una netta condanna nei confronti dell’atteggiamento della Commissione europea che, attraverso l’invio di una lettera di messa in mora all’Italia, riguardante l’estensione quindicennale delle concessioni marittimo-demaniali, si rifiuta ancora una volta di riconoscere la specificità e l’importanza del settore turistico-balneare italiano, e sollevare il tema alla Conferenza Stato-Regioni, affinché si possa difendere l’estensione delle concessioni al 2033, così come prevista dalla Legge Centinaio, e negoziare con Bruxelles un’applicazione della direttiva Bolkestein davvero rispettosa delle peculiarità del nostro territorio- proseguono i parlamentari del Carroccio-. Si tratta di un comparto trainante per la Sicilia e per il Paese, che non può ripiombare in uno stato di incertezza. Errori in questo settore, infatti, rischiano di rimettere in discussione il futuro di migliaia di imprese, lavoratori, e famiglie”.
“Il Ministro Franceschini e il Governo devono fare sentire la propria voce a Bruxelles, attraverso una risposta celere e precisa alla lettera della Commissione Europea, sulla scorta delle proposte della Lega, che sta agendo a livello regionale, nazionale ed europeo a sostegno del settore”.
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