- Arrivano 150 milioni per 210 comuni siciliani
- Ma Palermo ne assorbe da sola la metà
- Corsa ad accaparrarsi i meriti
- Scontro fra gli ex amici Davide Faraone e Carmelo Miceli
- Entrambi sono candidati a Palermo
- Ma i sindaci rispondono “Solo merito delle nostre battaglie” e “soldi ancora insufficienti”
Arrivano fondi per evitare il dissesto dei Comuni siciliani e parte la guerra per auto riconoscersi il merito di uno stanziamento che in realtà non è neanche eccessivo.
E’ uno scontro a tutto campo fra esponenti politici, candidati e primi cittadini di Sicilia: pomo della discordia il merito del sì ai 150 milioni destinati a 210 comuni dell’isola. Briciole visto che al contrario di quanto sembrava metà viene assorbita solo da Palermo
Il candidato sindaco Davide Faraone sul su Blog
“75 milioni per la città di Palermo. A Roma abbiamo raschiato il barile e tra i residui del 2021 abbiamo trovato le risorse per aiutare la nostra città”. Così, sul suo Blog, il presidente dei senatori di Italia Viva, Davide Faraone.
Il candidato sindaco di Palermo lancia poi una stoccata al sindaco Leoluca Orlando: “Non ci aspettiamo alcun ringraziamento da Orlando, se abbiamo trovato questi fondi, sopperendo ai suoi errori, lo abbiamo fatto per i palermitani. Soltanto una cosa vorrei però ricordargli, questi soldi sono solo per l’esercizio 2021 e servono per evitare il crack nell’immediato. Grazie a queste risorse il comune di Palermo non finirà in dissesto quest’anno, ma se l’Amministrazione non migliorerà immediatamente la sua riscossione (e non mi sembra che Orlando se ne stia minimamente occupando) già fra un mese il problema del dissesto finanziario si riproporrà in tutta la sua drammaticità”.
Il candidato sindaco Carmelo Miceli e ormai ex amico
“Fa piacere leggere parole di apprezzamento di Italia Viva verso l’emendamento al dl fiscale che porterà 150 milioni alla città di Palermo e ad altri 200 Comuni dell’Isola. Quello che non è piacevole, invece, è il tentativo quasi puerile di Faraone e dei suoi di intestarsi la paternità di un provvedimento del quale Italia Viva è venuta a conoscenza solo quando i relatori e primi firmatari dell’emendamento, i senatori Mauro Laus del Partito democratico e Emiliano Fenu del M5S lo hanno presentato in Commissione”. A dirlo è il deputato siciliano del Pd, Carmelo Miceli. “Per onore di verità – aggiunge – mi duole dover ricordare al senatore Faraone che, alla scoperta dell’emendamento, lo stupore del capogruppo di Italia Viva in Commissione Finanze è stato tale da chiedere chiarimenti sui contenuti e sulle ragioni dell’emendamento. Pertanto, in vista di mesi che si annunciano lunghi e complessi, a Faraone e agli esponenti di Italia Viva Palermo mi permetto di rivolgere un invito, anzi un consiglio: la campagna elettorale su Palermo si faccia con altri argomenti e, soprattutto, con un altro stile. Provare ad appropriarsi del lavoro degli altri, non ha mai prodotto risultati e non ha mai agevolato il confronto di merito”.
Lo stupore amareggiati dei sindaci
“Apprendiamo con stupore di dichiarazioni di esponenti politici tendenti a prendersi i meriti del risultato ottenuto con la presentazione, in Commissione finanze del Senato, dell’emendamento, condiviso dal Governo, con il quale si attribuiscono 150 milioni ai comuni siciliani” dicono Luca Cannata, Antonio Rini, Giovanni Burtone, rispettivamente vicepresidente vicario, vicepresidente e componente del direttivo dell’Associazione dei comuni siciliani (Anci), e Roberto Gambino, sindaco di Caltanissetta.
“Intervento finanziario frutto di azione di Anci e sindaci”
Per Cannata, Rini, Burtone e Gambino ai quali il presidente di Anci Leoluca Orlando lascia la parole per non replicare di persona “Sottolineiamo che tale intervento finanziario è il risultato di una azione portata avanti dall’Anci Sicilia e dai tantissimi sindaci che si sono impegnati sin dal 25 maggio in una mobilitazione che ha visto, tra l’altro, l’approvazione di delibere di giunta, la manifestazione a Roma del 3 novembre e, da ultimo, gli incontri di delegazioni di sindaci con tutti i prefetti dell’Isola. A ciò si aggiunga l’incessante attività di confronto istituzionale e tecnico che ha registrato anche numerosi incontri e contatti con rappresentanti del Governo, della Presidenza del Senato, della Camera e con i presidenti delle Commissioni competenti”.
“Emendamento è primo passo per copertura per triennio 2021-2023”
Ed aggiungono: “L’emendamento in favore dei comuni dell’Isola, che ci auguriamo possa essere approvato con il sostegno di tutte le forze politiche, rappresenta un primo importante passo al quale dovranno farne seguito altri al fine di garantire l’inevitabile copertura finanziaria per l’intero triennio 2021-2023 e per sostenere molti altri comuni che non beneficiano di questo intervento ma che faticano ogni anno per garantire un adeguato livello di servizi ai cittadini”.
La possibile svolta pochi giorni fa
Pochi giorni fa, Leoluca Orlando, il presidente dell’Anci, commentava positivamente l’emendamento che mette in campo 150 milioni per i Comuni siciliani. “Abbiamo appreso della presentazione in commissione finanze al Senato, nell’ambito del disegno di legge sul collegato fiscale, di un emendamento che include anche una specifica previsione in favore dei comuni siciliani. Si tratta di risorse finanziarie per complessivi 150 milioni che vengono destinati ai comuni in considerazione degli accantonamenti del Fondo crediti di dubbia esigibilità ma tenendo conto del disavanzo risultante dal consuntivo 2019. L’intervento normativo riprende solo in parte la proposta formulata dall’Anci Sicilia, destinando però minori risorse e adottando un criterio di riparto diverso da quello prospettato dalla nostra associazione”.
Interessati 210 comuni dell’Isola, i soldi non bastano
“Da una prima analisi – continua Mario Emanuele Alvano segretario generale dell’Anci Sicilia – i comuni dell’Isola interessati dall’erogazione di risorse sarebbero almeno 210. Riteniamo che con il caricamento dei dati sui consuntivi 2019 la platea dei beneficiari possa essere ancora maggiore. Permangono ulteriori criticità, con riferimento agli accantonamenti del Fondo crediti di dubbia esigibilità, al complessivo funzionamento del sistema di riscossione dei tributi locali e alla necessità di interventi perequativi nei territori con scarsa capacità fiscale, che ci auguriamo possano essere affrontati attraverso l’avvio di un confronto più strutturato tra Stato, Regione siciliana ed enti locali dell’Isola”.
“Balletto ridicolo”, attacca la Lega
” Stiamo assistendo ad un ridicolo balletto di paternità dell’emendamento salva Palermo da parte di esponenti del PD, del MoVimento 5 Stelle e di Italia Viva – dice il capogruppo della Lega a Palermo Igor Gelarda – .
L’emendamento che permetterà alla nostra città di ottenere 75 milioni di euro è stato chiesto con forza da Anci Sicilia, l’importo complessivo per la Sicilia è di 150 milioni, e come tale fatto proprio dal Governo. Che vergogna vedere esponenti politici che stanno cercando di intestarsi dei meriti, nella maniera più ridicola, solo perché si avvicina la campagna elettorale. L’emendamento non è stato neanche discusso e non ha avuto alcun tipo di subemendamenti. Ed è sostenuto da tutta la maggioranza, Lega compresa. Che però, per una questione di dignità politica, si guarda bene dall’assumersi paternità che sono condivise da tutti”
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