Doveva essere il giorno dei vitalizi e dei rifiuti, è stato quello della formazione professionale ma la norma sul taglio proprio dei vitalizi resta in ballo e continua a creare polemiche. Ad iniziare dal viaggio a Roma del Presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè. Qualcuno racconta che Miccichè è tornato con il via Libera del Ministero al taglio del 9% a tempo determinato ma così non è.

Ci pensano i 5 stelle a smentire la bugia che è stata diffusa da interpretazioni estensive  di personaggi in cerca di visibilità “Il via libera da Roma? È solo un’invenzione di Miccichè. Ridicolo suo il viaggetto romano, speriamo anche questo non a spese dei siciliani, che è servito solo a buttare fumo negli occhi dei siciliani e a nascondere le vergogne di una politica ancorata alla zattera alla deriva della peggior casta, che non solo non vuole assolutamente rinunciare ai suoi privilegi, ma ha presentato un emendamento a firma Cracolici e Lupo che addirittura, spudoratamente, aumenta la spesa”.

Sono dure le deputate del M5s all’Ars Angela Foti e Jose Marano, componenti della commissione vitalizi.
“Ho tentato invano –  dice Foti – di chiedere al presidente Micciché chiarimenti che andassero oltre il suo solito tergiversare, non esiste alcuna nota e nessuna pezza d’appoggio per le sue teorie. Siamo sconvolte dall’approssimazione e da un presidente che delegittima la stessa assemblea andando a mendicare pacche sulle spalle o presunti via libera”.
Naturalmente non può farsi sfuggire l’occasione per ‘mettere il carico da 90 contro Miccichè’ il suo acerrimo avversario di sempre Vincenzo Figuccia “Si continua a rinviare per non risolvere la questione. Un altro giro a vuoto quello di oggi a causa dell’inerzia e dell’incapacità del presidente dell’Assemblea regionale siciliana che,
con la scusa di avviare l’interlocuzione con Roma, ci regala un altro rinvio. Il disegno di legge inciucio in realtà appare lontano anni luce dal dictum della conferenza Stato-Regione che obbligava le regioni ad adeguarsi alla normativa nazionale pena la riduzione dei trasferimenti per 70 milioni di euro. Di fatto il disegno di legge
esitato dalla dalla Commissione speciale altro non fa che ridurre di meno di un terzo gli sprechi e ancor peggio dà carattere temporale ad un provvedimento che tra cinque anni ci vedrà ricominciare con un punto e a capo”.
“Il taglio del 9% previsto dal testo è assolutamente ridicolo e questo appare addirittura drammatico se lo si mette in rapporto con un innumerevole platea di persone che in pensione non potranno andare mai malgrado i quarant’anni di lavoro, con contributi non cumulati e con un mercato sempre più flessibile con sempre meno garanzie. In queste
condizioni non si comprende perché i pochi nella casta debbano continuare a beneficiare dei privilegi. Spero che le coscienze, per chi le ha, possano illuminare i cervelli e indicare la strada giusta per evitare questo scempio. Non mollerò la battaglia fino a quando avrò fiato per una vera questione morale per la quale faccio un appello a tutti parlamentari di votare con voto palese, di metterci la faccia, nella consapevolezza che alla presidenza dell’Assemblea non importa che il testo possa essere impugnato e che si possano perdere le risorse ma importa soltanto che si salvino i privilegi”.
In serata, ad ora tarda, arriva la smentita di Miccichè alle parole attribuitegli pur confermando un incontro a Roma al Ministero”Smentisco in maniera assoluta la notizia secondo la quale sono stato a Roma per chiedere un ok sul disegno di legge sui vitalizi approvato dalla commissione dell’Ars”.
“Abbiamo incontrato gli esperti del ministero con i quali abbiamo discusso alcuni punti su cui avevamo dei dubbi – ha precisato -. Per quanto mi riguarda, ritengo che la proposta di legge sui vitalizi sia ineccepibile dal punto di vista costituzionale. Ma con i tecnici ministeriali non ci siamo assolutamente soffermati su questo aspetto, anche perché non è di loro competenza”, ha concluso il presidente dell’Ars.

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