A due passi da Palermo, ma in montagna. Cani scordati da tutti in zone di villeggiatura a due passi dalla città. La neve in questi giorni li ha letteralmente sommersi. Nessuno si è occupato di loro, da quando, cioè, molti vacanzieri sul finire dell’estate sono rientrati in città come in altri centri abitati limitrofi.
I cani, forse in qualche maniera accuditi nel corso della bella stagione, rimangono in balia delle intemperie e delle angherie dell’uomo, come nel caso dei ricorrenti avvelenamenti.
A cercare di intervenire in loro favore un gruppo di volontari di Palermo. “Abbiamo trovato una situazione disastrosa, proprio a due passi dalla città – afferma Salvatore Barone – Branchi che litigano e i più deboli che ne fanno le spese, lasciati sulla neve abbandonati da tutti”.
Ad impressionare, in modo particolare, il ritrovamento di un cucciolo probabilmente ucciso. I suoi resti erano stati riposti da qualcuno dentro un sacco dell’immondizia; attorno vi erano gli altri cani. “Nessuno”, così lo hanno chiamato i volontari. Un animale che non è mai esistito, se non per quattro mesi di una vita di stenti precipitata, poi, all’arrivo dell’inverno.
Sei cani, però, si è riusciti a toglierli da quell’inferno. Sarebbero morti, riferiscono sempre i volontari, nel freddo che in questi giorni ha attanagliato Piano Stoppa, tra Belmonte Mezzagno e Misilmeri. Altri sono rimasti nei luoghi, ma i sei portati via rischiavano grosso. Si tratta di una cagnolina con la zampa rotta, due cuccioli trovati totalmente bagnati al centro della strada, un cagnolino fortemente debilitato tanto da fare pensare ad una malattia in corso, ed infine gli ultimi due piccoli animali, avviliti dai cani più grossi.
“La legge sul randagismo – afferma Salvatore Barone – è stata recepita dalla Regione Siciliana ben sedici anni addietro, peraltro con molto ritardo rispetto ad altre Regioni. In molti posti che abbiamo visionato in questi giorni, però, sembra tutto fermo, al medioevo”.
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