“Bisogna concentrarsi sull’elemento di novità di questa operazione ovvero che anche nei piccoli centri i taglieggiati non ce la fanno più e denunciano. Questo perché cresce la pressione e la richiesta di pizzo e ciò è dovuto alla crisi di liquidità che sta vivendo cosa Nostra colpita nei patrimoni e nei suoi mezzi di sostentamento”.

Si può riassumere così l‘operazione ‘Grande passo 4’ dei Carabinieri di Monreale secondo il colonnello Pietro Sutera. E’ un circuito virtuoso quello che si sta instaurando nella lotta alla mafia con il crescere delle denunce.

Nell’ambito dell’operazione antimafia nel corleonese che ha portato a 12 arresti (leggi qui i nomi e guarda le foto), infatti, alcuni artigiani e imprenditori che vivono e lavorano tra i paesi di Chiusa Sclafani, Palazzo Adriano e Corleone, piccoli centri dove dissociarsi al tessuto è sempre più difficile che nelle grandi città, hanno collaborato e denunciato.

Una circostanza confermata proprio dagli inquirenti che hanno trovato ulteriore materiale di indagini grazie proprio a queste collaborazioni oltre agli spunti autonomi d’inchiesta