Risarcimenti, ma anche l’obbligo per i sindaci di avviare la prevenzione per evitare nuovi roghi. Famiglie ed imprese danneggiate dagli incendi della scorsa estate si rivoltano e passano all’attacco chiedendo risarcimenti, in due class action. Nella prima viene quantificato il danno in 300 milioni; nella seconda i ricorrenti puntano ad obbligare Comuni e Regioni ad iniziare subito una serie di azioni di prevenzione per evitare che si ripetano i disastri dello scorso anno.

È un passaggio cruciale, quello consumato in questi giorni. Che segna anche la diffidenza di chi ha perso la casa o l’impresa verso le misure messe in campo finora da Stato e Regione.

L’azione risarcitoria vede già insieme 22 fra imprenditori (soprattutto agricoli e del mondo del turismo) e proprietari di case andate distrutte fra luglio, agosto e ottobre.

Il CdM ci ripensa e stanzia oltre 6 milioni

Nei giorni scorsi, intanto, è arrivata la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale per gli incendi devastanti dello scorso luglio in Sicilia. A dichiararlo è stato il Consiglio dei Ministri. In CdM è arrivata una nuova relazione dopo che la protezione Civile nazionale ha riaperto l’istruttoria in seguito alle polemiche esplose per un primo diniego che era giunto alle richieste di Palermo.

Era stato lo stesso presidente della regione Renato Schifani a dire apertamente “non mi riconosco in questo Stato”. Parole forti che non sono cadute nel vuoto.

Stato di emergenza per un anno

la delibera del Consiglio dei Ministri prevede la dichiarazione dello stato di emergenza per 12 mesi nei territori di quattro province siciliane: quelle di Catania, Messina, Palermo e Trapani.

Ciò a seguito dell’eccezionale ondata di calore e dei gravi incendi che si sono verificati a partire dal 23 luglio dello scorso anno e hanno circondato Palermo fino quasi a fine mese e recato danni nelle altre tre province per due settimane sia col fuoco che bruciando le colture. La protezione civile, dopo aver analizzato la documentazione aggiuntiva che è arrivata a Roma dai Comuni colpiti da questi eventi, ha suggerito al CdM anche una linea di finanziamento. Le risorse stanziate ammontano a 6,1 milioni di euro.