All’Auditorium della Rai sono di scena i siciliani. I più eccentrici e ricchi di talento. Aristocratici e poveri, poveri in canne. Giovedì 28 novembre alle 18 si presenta il libro di Antonino Cangemi, collaboratore di questa testata, “Miseria e nobiltà in Sicilia” che, come recita il sottotitolo, racconta le “vite di aristocratici eccentrici e di poveri talentuosi”. Con l’autore e l’editore, Ottavio Navarra, ci sarà Daìta Martinez che leggerà alcuni brani del libro.

“Miseria e nobiltà in Sicilia” è una galleria di siciliani che sono passati alla storia sia per la singolarità, e a volte la stravaganza, del loro modus vivendi, sia per inventiva ed estro.

Alcuni di essi rimangono nella memoria per la straordinaria vitalità e per l’indole sui generis, come il principe Raimondo Lanza di Trabia, la cui scomparsa (suicidio?) resta tuttora un mistero, altri per le idee e iniziative innovative, come il barone Pietro Pisani che nell’’800 a Palermo diede vita alla “Real Casa dei matti” utilizzando metodi umanitari nella cura dei malati di mente introdotti tanto tempo dopo da Basaglia, altri ancora per la capacità d’improvvisare versi mordaci, come Petru Fudduni e Peppe Schiera.

Né mancano, nel libro di Cangemi, figure di donne eccezionali: Franca Florio, “regina di Palermo” dal raro fascino, Macalda di Scaletta, avventuriera dalle mille risorse all’epoca dei Vespri e per certi aspetti femminista ante litteram, Maria Fuxa, poetessa palermitana rinchiusa in manicomio per buona parte della sua esistenza.

Un libro, “Miseria e nobiltà in Sicilia”, che è anche un viaggio nel tempo per la Sicilia e che sa divertire ma anche commuovere.

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