I soldi  destinati ai circa 14 mila precari degli enti locali siciliani ci sono ma a causa di un mancato passaggio burocratico tra due assessorati regionali non c’è ancora stata l’erogazione.

I comuni siciliani sono sempre in fortissime difficoltà di bilancio e l’AnciSicilia ci va giù morbida e denuncia i lunghi tempi di reazione della Regione Siciliana. “Di fatto non c’è un effettivo problema di liquidità: l’assessorato al Bilancio attende, infatti, l’invio di tutta la documentazione da parte dell’assessorato agli Enti Locali per avviare l’iter necessario all’erogazione delle somme”, afferma il vice presidente dell’AnciSicilia, Salvatore Lo Biundo.

“Oltre a ribadire quanto sottolineato in questi ultimi mesi – aggiunge il presidente dell’AnciSicilia, Leoluca Orlando – riguardo la necessità di trovare una soluzione definitiva per i circa 14 mila precari impegnati negli enti locali, ci preme anche sollecitare il governo regionale affinché eroghi in tempi brevissimi le risorse per tali lavoratori”.

“I comuni dell’Isola – spiegano ancora Orlando e Lo Biundo – non solo attendono il saldo delle risorse per l’anno 2015 ma a tutt’oggi non è stato ancora emanato il decreto attraverso il quale poter chiedere l’acconto delle risorse per l’anno in corso. Non solo siamo in estremo ritardo ma di fatto i comuni, pur trovandosi in una situazione drammatica dal punto di vista finanziario, hanno dovuto pagare gli stipendi anticipando anche le risorse regionali”.

Intanto è stato oggi tra l’AnciSicilia e la Regione Siciliana per la realizzazione del Patto di Stabilità regionalizzato con flessibilità orizzontale per l’anno 2016. Si tratta di uno strumento che permette agli enti locali di poter disporre di maggiori margini per l’effettuazione di spese, soprattutto in conto capitale, senza incorrere nella violazione del patto.

Il meccanismo si fonda sulla cessione di “spazi finanziari” da parte dei comuni che prevedono di conseguire un differenziale positivo rispetto all’obiettivo prefissato in favore di quelli che rischiano, invece, di conseguire un differenziale negativo rispetto all’obiettivo.

Questi spazi finanziari non possono essere utilizzati dagli enti che li acquisiscono per spesa corrente discrezionale, ma soltanto per effettuare spese in conto capitale ovvero spese capaci di incidere positivamente sul sistema economico. Le amministrazioni che cedono o acquisiscono spazi finanziari di patto ottengono nel biennio successivo, rispettivamente, un alleggerimento o un aggravamento del proprio obiettivo.

“E’ già il terzo anno che grazie alla collaborazione tra la nostra associazione e l’assessorato regionale all’Economia – dicono Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano – si sottoscrive l’accordo per il Patto di Stabilità Regionalizzato. Gli strumenti in tal senso, come è noto, sono due: quello relativo alla flessibilità orizzontale e quello legato al patto verticale. Quest’anno, poiché la Regione non disponeva di somme per la flessibilità verticale, siamo riusciti ad attivare solo il Patto Regionalizzato con flessibilità orizzontale. Si tratta, in ogni caso, di un contributo significativo per ben 37 comuni dell’Isola”.