Castelbuono “apre le porte” ad una nuova istituzione culturale.

Grazie alla donazione dei cimeli garibaldini di proprietà di Francesco Romeo, ispettore onorario dell’assessorato regionale ai Beni Culturali, ex sindaco e amministratore, nonché cofondatore del Museo Civico, domenica 11 dicembre, alle 17 sarà inaugurato il Museo del Risorgimento “I Viaggi”.

La catalogazione dei cimeli e di tutta la collezione è stata curata da Giovanni Sottile, esperto d’arte. Tutto il “patrimonio” culturale privato raccolto per tutta la vita durante i suoi “Viaggi” in Italia e per il mondo, è stato adesso raccolto ed esposto in quattro sale (sala documenti, sala dipinti, sculture ed immagini, sala armi ed oggetti, sala medaglie).

Sono sculture, bassorilievi, dipinti ed anche cimeli appartenuti ai componenti della spedizione e a garibaldini siciliani quali armi, cannocchiali, bussola da campo ed anche un cappello con coccarda tricolore sforacchiato dalle pallottole nemiche.

Ma vi sono pure utensili della vita di tutti i giorni che ci restituiscono sprazzi di una certa quotidianità dell’Ottocento siciliano come calamai, penne, bicchieri, coltelli. Davvero interessante, invece, è la raccolta di medaglie coniate in tempi diversi in occasione di ricorrenze celebrative di Garibaldi e dell’impresa dei Mille o della stessa Unità d’Italia. – addirittura una preziosa biblioteca con mille volumi, le prime edizioni sono del 1861, fino ai giorni nostri.

Tra i tanti documenti meritano di esser segnalati per comprendere il grande valore, il proclama anonimo del 18 aprile 1860 affisso sulla porta della chiesa di Sant’Antonio Abate di Castelbuono che incitava il popolo alla rivolta, testimonianza importante di come il vento dell’insurrezione spirasse anche nella provincia e non solo a Palermo, prima ancora dell’arrivo di Garibaldi a Marsala.

O l’altro proclama del 26 maggio 1860 rivolto ai castelbuonesi, che denunciava il comportamento antipatriottico, bollato come vergogna storica che si manifestava da parte di alcune famiglie le quali impedivano ai figli di andare a combattere con le “camicie rosse”.

Interessante anche è l’Ordinanza a firma Garibaldi, in applicazione del decreto dittatoriale del 29 maggio 1860, che minacciava la pena di morte verso chiunque si fosse reso colpevole di atti di sciacallaggio che di solito si verificavano durante i disordini e i sommovimenti popolari.

 

Chi andrà a visitare il “Museo del Risorgimento”, avrà anche l’opportunità di poter ammirare la Torre dell’Orologio con le sue peculiari e rare caratteristiche del meccanismo che risale al 1885, rarissimo esemplare ancora esistente in Italia.

C’è anche da sottolineare che questi cimeli sono stati già oggetto di due grandi esposizioni: la prima “La Sicilia tra Garibaldi e il Gattopardo” nel 2008 a Palazzo Filangeri-Cutò, conosciuto come Palazzo del Gattopardo.

In quella occasione Pasquale Hamel, direttore dell’Istituzione “Giuseppe Tomasi di Lampedusa” disse: “I reparti di Romeo sono di grande valore storico e dal forte impatto emotivo, alcuni dei quali segnati dal tempo sono delle vere e proprie opere d’arte, che nel complesso fanno rivivere l’epopea dell’Eroe dei Due Mondi che in Sicilia è diventato leggenda”.

L’altra esposizione, tre anni più tardi, nel 2011 a Palazzo dei Normanni per iniziativa della Fondazione “Federico II”. Gli oggetti che sono stati selezionati e catalogati nel “Museo del Risorgimento”  di Castelbuono sono davvero unici e preziosi, molti dei quali raffiguranti GiuseppeGaribaldi che il New York Times, paragonava a George Washington, considerando l’impresa dei Mille un evento senza eguali.

L’assessore alla Cultura, Gian Clelia Cucco: “E’ un importante traguardo per la nostra comunità. L’Amministrazione comunale intende proseguire su questa strada di crescita e di sviluppo attraverso l’apertura di un nuovo museo che possa rappresentare, per la nostra città una nuova fonte di arrecchimento del patrimonio storico-artistico grazie agli eccezionali cimeli della collezione privata del castelbuonese Francesco Romeo”.

Il sindaco Antonio Tumminello: “Questa importante collezione può fare rivivere grandi fatti storici e riproporre i temi che rispecchiano quell’insostituibile sistema di valori etici di cui sempre più diffusamente si avverte la mancanza, valori ed ideali da offrire alla riflessione delle nuove generazioni affinché prendano coscienza del senso permanente della storia dell’Italia e della Sicilia”.

Francesco Romeo: “Sono grato all’Amministrazione comunale di Castelbuono per avere acquisito tutto il mio patrimonio culturale legato all’epopea garibaldina realizzando il Museo del Risorgimento. La collezione dei cimeli che da oggi sono custoditi a Castelbuono vuole essere un contributo per impedire, con la sua forza evocativa, che possa deperire o disperdersi l’antico e prezioso patrimonio d’italianità che dopo secoli trovò la sua prodigiosa sintesi nel gran Condottiero, politicamente sconfitto perché rimasto ostinatamente coerente con gli ideali di “Libertà, Popolo, Patria, Umanità”, i quali non conoscono tramonto e perciò sono non solo attuali, ma anche universali”.