Tic tac, tic tac: lo sentite anche voi, vero? Il countdown è già iniziato. Ogni secondo che passa siamo più vicini al fatidico 17 agosto. Che cade di martedì. Insomma, Conte ha deciso di sfidare pure la scaramanzia. Perché, quel giorno salterà il tappo al divieto dei licenziamenti post covid 2019.

Difficile sapere con certezza cosa succederà. Sappiamo, però, che la gran parte delle imprese italiane è in crisi di liquidità e il 12 per cento di loro sta pensando di ridurre il numero degli occupati. Si rischia una carneficina sociale che come al solito vedrà nel mirino le fasce più deboli, giovani e donne in prima linea. Così, mentre il Governo sfoglia la margherita del Mes (accettarlo o no?), i nodi dell’economia reale sono arrivati al pettine. Manca solo un mese e mezzo.

Se pensiamo che negli scorsi mesi quasi 8 milioni di lavoratori (un terzo degli occupati nel nostro Paese) non ha lavorato e che sono stati 3,5 milioni le persone collocate in cassa integrazione, non è difficile immaginare che in ballo ci siano milioni di posti di lavoro.

E’ possibile prorogare lo stop ai licenziamenti? Non credo. Significherebbe condannare a morte migliaia di imprese. E’ possibile continuare con la Cig? Anche in questo caso, la risposta è negativa, non ci sono più soldi per sostenere questo ammortizzatore.

Lo ripeto, dopo mesi di annunci roboanti e di migliaia di miliardi promessi e rimasti sulla carta, non c’è più tempo da perdere. Servono interventi reali e servono subito. Altrimenti, questo paese rischia di collassare.

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