Attorno al giallo senza fine del Caravaggio rubato 50 anni fa all’Oratorio di San Lorenzo, e mai più ritrovato, Palermo vivrà per dieci giorni, dal 10 al 20 ottobre, un intenso programma di eventi, incontri, spettacoli, mostre, proiezione di documentari, concerti.
“Caravaggio50” è stato ideato dall’associazione Amici dei musei siciliani, presieduta da Bernardo Tortorici di Raffadali.
Da Palermo viene lanciato un appello per la tutela di migliaia di opere spesso conservate in chiese, cappelle, oratori senza adeguati sistemi di vigilanza.
“Palermo – ha detto il sindaco Leoluca Orlando – è orfana del suo Caravaggio. Non deve accadere mai più, in nessun luogo. Per quanto riguarda la Natività, ammesso che sia ancora integro, sono convinto che il quadro non sia più in mano alla mafia perché se n’è liberata da tempo”.
Il momento centrale delle manifestazioni sarà quello del 15 ottobre quando al teatro Biondo sarà proiettata un’intervista inedita rilasciata al regista Massimo D’Anolfi da monsignor Benedetto Rocco, all’epoca parroco dell’Oratorio di San Lorenzo, che ricevette messaggi dalla mafia nei quali veniva proposta una trattativa per la restituzione della tela.
La proposta non venne presa in considerazione.
Sulla fine dell’opera i pentiti hanno fornito varie versioni. L’ultima di Gaetano Grado, raccolta dalla Commissione antimafia, dice che il quadro sarebbe finito in Svizzera tagliato in più parti. Alla serata del 15 ottobre sono stati invitati il ministro Dario Franceschini e l’ex presidente della Commissione Antimafia, Rosy Bindi.
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