Il colonnello Angelini: "Campionario aberrante di crudeltà e nefandezze"

Il comandante provinciale della Guardia di Finanza “Per i disabili questo sarà un Natale più sereno”

“Ancora una volta la Guardia di Finanza di Palermo nel corso di indagini in materia di spesa pubblica si imbatte purtroppo in episodi di maltrattamenti nei confronti di soggetti indifesi. Infatti, dopo le case di riposo per anziani, stavolta nel mirino delle Fiamme Gialle è entrata una fittizia Onlus che, in regime di convenzione con l’ASP di Palermo, avrebbe dovuto fornire servizi di riabilitazione in favore di pazienti con gravi disabilità fisiche e psichiche e che li sottoponeva invece a trattamenti disumani”. Afferma il generale Antonio Quintavalle Cecere, comandante provinciale della Guardia di Finanza commentando l’operazione Relax con la quale sono stati indagati 35 tra i vertici e gli operatori della struttura Suor Rosina La Grua Onlus a Castelbuono.

“I responsabili della struttura, oltre che truffare l’ASP di Palermo per circa 7 milioni di euro e corrompere un pubblico funzionario per ottenere favori, hanno adottato un comportamento assolutamente contrario alle finalità di un ente senza scopo di lucro impegnato nel sociale, peraltro utilizzato spesso come “cassa” per le esigenze personali degli indagati – aggiunge il generale – Con le misure personali adottate nei confronti di 35 responsabili, il sequestro di beni per circa 7 milioni di euro e la chiusura della ONLUS anch’essa sequestrata, i finanzieri di Palermo hanno liberato da un vero e proprio lager i pazienti che sono stati affidati immediatamente dall’Autorità Giudiziaria di Termini Imerese a una struttura idonea. Siamo sicuri che il prossimo Natale sarà per loro più sereno e gli auguriamo di vivere un anno nuovo con le cure e le attenzioni che meritano”.

Il colonnello Gianluca Angelini: “Campionario aberrante di crudeltà e nefandezze”

“Abbiamo dovuto documentare un campionario aberrante di crudeltà e nefandezze disumane, comportamenti già di per sé estremamente gravi, ma ancora più intollerabili poiché commessi a danno di soggetti psicologicamente e fisicamente fragili e indifesi, che invece di essere accuditi e protetti, come richiederebbe la loro condizione, erano sistematicamente vessati, mortificati e umiliati da gesti lesivi della propria dignità e costretti a vivere nel degrado. Sono stati violati con freddezza e indifferenza i diritti fondamentali dei più deboli, sottoposti a un regime di vita che appare contrario agli stessi principi di umanità”.

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“L’aspetto più inquietante di questa triste vicenda è che tutte le figure professionali che operavano presso la struttura residenziale erano coinvolte o comunque consapevoli delle condotte delittuose in danno dei pazienti – aggiunge il colonnello Angelini – uno scenario di illegalità diffusa che, unitamente alla totale mancanza di empatia e slancio emotivo verso soggetti bisognosi, lascia esterrefatti e attoniti, così come la ricerca spasmodica della massimizzazione dei profitti senza alcuna preoccupazione per la qualità di vita garantita ai degenti”.

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