Demanio affida in concessione alcuni pezzi pregiati del proprio patrimonio immobiliare tra cui ville storiche, un palazzo, un teatro e una ex chiesa. C’è: tempo fino al 19 maggio per la concessione 22 beni. Tra i beni oggetto del bando c’è anche l’ex Caserma Calderi di Ortigia, a Siracusa.

I beni messi al bando

Ville, palazzi nobiliari, teatri, chiede ma anche un faro e una ex dogana. Sono alcuni tra i 22 beni di proprietà dello Stato che l’Agenzia del Demanio affida in concessione, per un massimo di 50 anni, a privati in grado di farsi carico del loro recupero, riuso e buona gestione. Per rispondere ai bandi e presentare un’offerta c’è tempo fino alle 12 del 19 maggio 2022.

Immobili da sottrarre al degrado

L’iniziativa, inserita nell’ambito del progetto Valore Paese Italia, ha come obiettivo la valorizzazione economica, sociale, culturale, turistica, delle strutture, così da assicurarne la fruizione pubblica, sottraendole al degrado e aprendole al pubblico. Si tratta, spiega l’Agenzia, d’immobili distribuiti su tutto il territorio nazionale, di valore storico e identitario, appartenenti a diverse tipologie, strettamente legati ai contesti paesaggistici e urbani, al tessuto socio culturale e alle comunità locali di riferimento.

Immobili anche in Sicilia

Tra i beni presenti nei bandi si trovano Palazzo dei Principi Lanza di Trabia, a San Nicola Arcella (Cosenza); l’ex Caserma Calderi di Ortigia, a Siracusa; Villa Carducci Pandolfini, a Firenze; il Teatro Rossi, a Pisa; l’ex Chiesa di San Cristoforo, a Mantova. Complessivamente i 22 immobili sono distribuiti in 11 Regioni: Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, Liguria, Toscana, Marche, Lazio, Campania, Basilicata, Calabria, Sicilia.

La Caserma Calderi

L’ex Caserma Calderi di Ortigia, ristrutturata nel XIX secolo. Due organismi monastici fusi in un insieme omogeneo.
I divisori modellano lo spazio interno generando una sequenza di vani comunicanti fra loro e distribuiti a “T” rovesciata, affacciati, prevalentemente, sulla corte interna. L’articolazione degli ambienti segue uno schema classico che nell’Ottocento si traduceva per le abitazioni private nell’enfilade di sale, senza vani adibiti al disimpegno. Il criterio distributivo è rimodulato per essere più rispondente all’uso sanitario cui doveva essere destinato il complesso. Due corpi scala mettono in comunicazione il piano superiore che sostanzialmente ripropone un
identico schema distributivo.

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