Ogni anno è una visita nuova, perché il palcoscenico cambia e si trasforma a seconda dell’opera che è in scena. Così il Teatro Massimo si aprirà alle visite de Le Vie dei Tesori conducendo dietro le quinte dell’opera più amata, quello straordinario “Rigoletto” che debutterà sabato. Un’immersione tra “scenografie e cieli forati”, sipari e oggetti di scena. E l’emozione di poter vedere e fotografare il teatro da una prospettiva rovesciata, quella degli artisti. Sarà possibile partecipare alle visite domani (venerdì 12) dalle 14 alle 16.30 e sabato dalle 14 alle 17.

È una delle novità di questo secondo weekend del Festival che nel primo fine settimana ha attratto 36 mila visitatori. E che dal 19 ottobre si prepara a sbarcare a Catania aprendo 32 luoghi e a Milano, Mantova e Valtellina con altri trenta luoghi. Palermo, dunque, e le sue novità. Apre soltanto questo weekend (venerdì e sabato) e il quarto (26 e 27 ottobre), il Supercinema Excelsior, dove chi non è più giovanissimo andrà a cercare le tracce di una delle prime sale cinematografiche della città, nata nel 1923. Era la più elegante, con le sue volute liberty, i film importanti passavano tutti di lì: oggi si affaccia sulla Feltrinelli, ospita botteghe e ristoranti artigianali.

Debutto questo weekend (sabato dalle 9.30 alle 13, da non perdere) per la chiesa di Badia Nuova, a due passi dalla Cattedrale, un gioiello con di Pietro Novelli, Gioacchino Martorana e Giuseppe Patania. Si scoprono anche splendidi stucchi di Giacomo Serpotta e del fratello Giuseppe. Ad affascinare i visitatori sono pure gli affreschi realizzati da Filippo Tancredi.

Da non perdere in viale delle Scienze – il campus universitario – il tour che è possibile fare tra la magnifica oasi verde della Fossa della Garofala (venerdì, sabato e domenica dalle 10 alle 17.30), raccontata da giovani agronomi che lo hanno studiato per anni, e i dipartimenti di Architettura aperti straordinariamente con la guida dei docenti che hanno curato l’allestimento: qui si potrà scoprire com’era Palermo ai tempi dell’Esposizione nazionale, ma anche conoscere come Basile insegnava ai suoi allievi, e vedere la riproduzione in formato ridotto della gigantesca Mole antonelliana.

E poi i luoghi della memoria dei Giusti. C’è un filo leggero che ha il sorriso dei bambini e unisce virtualmente due sacerdoti legati a Palermo: padre Messina prese in affitto una grande struttura appartenuta ai principi di Cutò, e fondò una casa per gli orfani, non solo di sant’Erasmo, dove sorgeva. Siamo alla fine dell’Ottocento, e Padre Messina, il “pazzo di Dio”, creò una vera e propria casa d’accoglienza nella borgata che apriva Palermo al mare. Padre Puglisi si mosse a poca distanza in linea d’aria, ma la sua storia fu radicalmente diversa e, nell’anno in cui cade il venticinquesimo anniversario del suo omicidio, è la città a chiedersi cosa può ancora fare per ricordarlo. La Casa Lavoro e Preghiera di Padre Messina con la sua chiesetta trecentesca a Sant’Erasmo e la Casa Museo del Beato Pino Puglisi, con gli oggetti personali e i libri del sacerdote, appena visitata dal Papa a Brancaccio. Entrambi sono visitabili anche domani, sabato e domenica dalle 10 alle 17.30

E poi, a piazzetta Sett’Angeli, da non perdere all’interno del Liceo Vittorio Emanuele II lo Spazio Flaccovio che ha creato un piccolo museo da sfogliare: la storica casa editrice (l’anno prossimo compirà i suoi primi ottant’anni) ha infatti attrezzato due aule con arredi d’epoca, per immergersi nella lettura. Con un occhio di riguardo, ovviamente, a “I Beati Paoli” di Luigi Natoli, che Flaccoviò ripubblicò nel 1971.

Restano chiusi, rispetto al programma, la cappella dei Falegnami (per un sopravvenuto problema di infiltrazioni d’acqua), la chiesa degli Agonizzanti, l’Oratorio di Santa Maria La Savona tra i luoghi di Itinerario contemporaneo.

E per chi vuole un’esperienza diversa, ecco le visite d’autore con degustazione di un vino che ha un titolo che sembra una mostra: “Se la forma scompare la sua radice è eterna”, costruito da PLANETA con la Fondazione Merz, è dedicato a Palermo Capitale Italiana della Cultura 2018. Un Grillo in purezza DOC Sicilia, in produzione limitata, con l’etichetta riprende l’omonima opera di Mario Merz che dal 1989 è al Museo Peggy Guggenheim di Venezia. La visita condurrà sabato (13 ottobre) dalle 19 alla scoperta di uno dei musei più particolari e inediti di Palermo, dedicato al Risorgimento: nelle sale a fianco del Pantheon della città (la chiesa di san Domenico), ci si muove tra camicie rosse, lettere dei Mille, armi e oggetti appartenuti ai Garibaldini. Prenotazioni su www.leviedeitesori.it.

A palazzo Asmundo, sempre sabato, una cena da principi per sole 40 persone nel salone da cui sembra di poter toccare la Cattedrale con una mano. Tovaglie di pregio, candelabri, stoviglie di porcellana e un menu ispirato agli antichi pranzi nobiliari, quando nelle cucine delle famiglie aristocratiche governavano i monsù, i cuochi francese. Dall’antipasto al dessert, accompagnati da vini siciliani, da gustare tra alabarde, armi da fuoco, maioliche del XVIII secolo, ceramiche dell’Ottocento, cartoline e stampe d’epoca, perfino carrozze. Due menu a scelta, uno di carne e uno di pesce, nell’edificio appartenuto alla famiglia Joppolo dei principi di Sant’Elia.

DICIOTTO LUOGHI SU PRENOTAZIONE. Il boom di quest’anno l’ha di certo fatto il secondo percorso dentro l’aeroporto di Boccadifalco, che si può prenotare sul sito www.leviedeitesori.it: attenzione che i posti si esauriscono in fretta, e la visita è molto approfondita, dura quasi un’ora, con trasporto su un autobus offerto dallo sponsor tecnico Sais che porta dai bunker della seconda guerra mondiale alla torre di controllo fino al giardino della villa storica all’interno dell’aeroporto.

Ma si visita anche l’elegante giardino di Villa Tasca che sarà ”invaso” da centinaia di satiri danzanti: Artficial – la start up che ha in atto un progetto di valorizzazione del patrimonio artistico e culturale attraverso nuove tecnologie – presenta l’esatta riproduzione digitale del Satiro danzante di Mazara del Vallo, ma … in versione pop, realizzata in fibra di mais, in tante repliche esposte nel giardino della villa storica che per la prima volta si trasforma in museo en plein air.

E ancora, la catacomba di San Michele Arcangelo, sotto Casa Professa, dove nicchie e cappelle raccontano storie inverosimili; la storica sede della fabbrica Terranova, nel cuore di Ballarò, dove lavorano i maestri caramellieri da oltre 125 anni. Palazzo Branciforte con il suo Monte di Pietà restaurato da Gae Aulenti; Palazzo Utveggio, nel cuore elegante della città, disegnato dal Basile. Quasi fuori porta, le sorgenti naturali del Gabriele, il “tempio dell’acqua” che è stato “scoperto” dai visitatori dello scorso anno (visite solo sabato 13 e 27, domenica 21 ottobre e 4 novembre). Tra gli altri siti prenotabili, ci sono la collezione di ceramiche Athena (visite solo sabato dalle 16 alle 18); lo Stand Florio (solo domenica), i depositi della GAM (sabato e domenica, mattina e pomeriggio); il Grand Hotel Piazza Borsa (solo la domenica, dalle 10,45 alle 17,30); le fabbriche artigianali Anice Tutone (sabato e domenica) e Morettino (soltanto questo sabato e domenica e i prossimi).

ITINERARIO CONTEMPORANEO. Continua il successo dell’Itinerario Contemporaneo, curato da Paola Nicita: una selezione di esposizioni e di luoghi, spazi privati, spesso molto sperimentali. I Magazzini di tessuti Parlato ospitano un progetto dell’artista Isabella Ducrot; i tre piani più il sotterraneo di Palazzo Oneto di Sperlinga, messo a disposizione da Roberto Bilotti e Cesira Palmeri, che ospitano le mostre dei giovani studenti dell’Accademia di Belle Arti, tra le quali “Marco Cavallo” esposizione degli ospiti della Casa Terapeutica assistita (CTA) Karol che si occupa di pazienti psichiatrici. Riapre Casa Spazio con le proposte dei colleghi marchigiani di Casa Sponge e Le Mosche continua nelle sue “indagini” sul corpo. Resta chiuso questo weekend Minimum Studio che sta allestendo la nuova perfomance. I siti dell’Itinerario Contemporaneo si visitano con lo stesso coupon dei luoghi e – tranne i Magazzini Parlato – saranno aperti di sera, dalle 18 alle 22, per un’ideale prosecuzione delle visite diurne.

LE PASSEGGIATE. Le passeggiate de Le Vie dei Tesori sono veramente apprezzate. Questo sarà il primo anno in cui si potrà scoprire la città …all’alba. Giù esaurita la passeggiata Buongiorno Notte che condurrà sabato in quella luce soffusa che si espande quando non è ancora giorno. Dai Quattro Canti al Mare ci si addentrerà a poco a poco nel cuore della città. Si parte alle 6,30, guidati da un elegante signore come Giovanni Mazzara che ha fatto della musica una ragione di vita. Per chi invece non ha il coraggio di esser così mattiniero, sono disponibili passeggiate alla scoperta dei vecchi cinema che non esistono più, delle botteghe degli speziali, anch’esse scomparse, si correrà sulle tracce dei Florio ritrovandone aspetti inediti legati alla storia della città, oppure si salirà al santuario di Montepellegrino. Ma le passeggiate sono tantissime: info su www.leviedeitesori.it.

KIDS… ACCOMPAGNATI DA LIO. Accompagnati da un simpatico pachiderma che si chiama Lio, bambini potranno partecipare a speciali visite guidate su misura in collaborazione con Babyplanner.it. Cinque luoghi dove le famiglie con bambini saranno assolute protagoniste, con ingresso prioritario, una family card dedicata, giochi di enigmistica e una caccia al tesoro – con tanto di “book” che ogni bimbo potrà riempire, divertendosi e imparando – alla chiesa dell’Origlione, Palazzo Asmundo, Teatro Biondo, Archivio comunale ed ex Mulino di Sant’Antonino. Oltre a questi, c’è un progetto didattico per le scuole alle quali verranno proposte – in tutti i giorni della settimana e non solo nei weekend – differenti esperienze artistiche e culturali da associare alle visite dei “tesori”. Nelle piazze Castelnuovo, Marina, Bellini e Verdi, ci saranno 4 gazebo dove bambini e ragazzi potranno partecipare a laboratori su Teatro dei Pupi, palazzi del ‘700, la scuola dei Serpotta e le maioliche.

A Palermo Le Vie dei Tesori è la più grande manifestazione dedicata alla promozione del patrimonio culturale della città, sotto l’egida negli anni delle più alte istituzioni dello Stato (Presidenza della Repubblica, Camera, Senato, ministero dei Beni Culturali). Quest’anno il Festival è inserito nelle manifestazioni a massimo richiamo turistico dell’assessorato regionale al Turismo, è iniziativa direttamente promossa dell’assessorato regionale ai Beni culturali, è incluso nelle manifestazioni dell’Anno europeo del Patrimonio culturale e nel programma ufficiale di Palermo Capitale italiana della Cultura 2018.