Oltre 235 milioni di fondi del PSR, il Piano di sviluppo rurale, destinati all’avviamento ed al sostegno di attività imprenditoriali per giovani agricoltori, sono a rischio di centinaia di contenziosi legali.

E’ quanto denuncia Danilo Lo Giudice, che ha presentato una interpellanza al Governo regionale, chiedendo chiarimenti sulla graduatoria finale emanata dal Dipartimento Regionale dell’Agricoltura.

A generare il rischio di contenziosi (oltre 400, secondo il parlamentare messinese), sarebbe il fatto che “i criteri di
formulazione della graduatoria sarebbero stati modificati in corso d’opera, dopo che i candidati avevano presentato le proprie istanze di finanziamento”.

La graduatoria finale sarebbe infatti stata stilata prevedendo una ripartizione dei fondi fra le diverse sottoazioni
previste, invece che tramite una graduatoria unica basata sui punteggi ottenuti dai progetti.
Per Lo Giudice, “questo rischia di vanificare lo sforzo di coloro che hanno puntato su progetti di alta qualità, per altro con costi di progettazione non indifferenti, aprendo la porta a centinaia di ricorsi che di fatto potrebbero del tutto bloccare la graduatoria e l’utilizzo dei fondi comunitari.”

Di fronte a questo rischio, Lo Giudice “confida nell’attenzione e nella sensibilità del Governo e dell’Assessore Edy Bandiera affinché siano scongiurati ulteriori ritardi, oltre quelli causati dal Governo Crocetta e che hanno portato ad una serie di altri ricorsi su altri bandi dell’Agricoltura”.

Proprio stamane l’assessore Bandiera ha diffuso una nota nella quale dichiara che non c’è alcun rischio di disimpegno delle somme relative al Psr.

La nota altro non è che una replica a quanto dichiarato ieri dalle deputate grilline Elena Pagana e Angela Foti che hanno parlato di “bandi scritti letteralmente con i piedi, agricoltori a bocca asciutta nonostante gli investimenti, una pioggia di ricorsi e misure totalmente insufficienti a coprire i beneficiari”.

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