E’ caos per il la chiusura del canile dell’ex mattatoio. Sono in rivolta le associazioni animaliste che apprendono la notizia della chiusura del canile comunale di Palermo solo attraverso la stampa. Il motivo della chiusura dell’ex mattatoio che da anni ospita migliaia di randagi, è da ricollegare, così come dichiarato dagli uffici comunali, al vincolo idrogeologico che potrebbe portare all’esondazione del fiume Oreto. Diversa è invece la lettura delle associazioni animaliste: “Ci chiediamo come sia possibile che accanto al fiume possano esistere proprietà comunali, di civile abitazione, così come il passaggio del tram o la caserma dei carabinieri” -si domandano le associazioni- “un vincolo idrogeologico uscito dal cilindro probabilmente e, la vendita dei locali per la volontà di fare cassa” -concludono-.
Secondo quanto previsto, la costruzione del nuovo canile sarà effettuata a Bellolampo; nei prossimi mesi dunque, si procederà allo svuotamento del vecchio canile, determinando temporaneamente lo stop dell’ingresso di nuovi ingressi e il trasferimento di questi a Enna. Dopo aver appreso l’intero iter previsto dall’ordinanza di chiusura e sgombero dell’ex mattatoio, la reazione di sconforto delle associazioni animaliste: “Apprendiamo sempre tramite la stampa che la nuova località è Bellolampo. Sorridiamo poiché già 10 anni fa, l’area individuata era a ridosso della discarica e, in base al piano regolatore, era impossibile costruire un canile in quella zona, rendendo, per lo più, molto difficile, eventuali trasferimenti per semplici adozioni o terapie di cui potrebbero necessitare gli animali.” -continuano- “I cani del canile municipale non sono sacchi di patate da spostare e deportare a piacimento di signor sindaco, assessore, dirigente e consulenti vari”.
Le precedenti vicende
E’ già pronta l’ordinanza di chiusura e sgombero dell’assessore comunale, Rosi Pennino, che verrà illustrata al sindaco e alla giunta comunale per l’eventuale piano di esecuzione. La chiusura dell’ex mattatoio era inevitabile, secondo quanto giudicato dai più, per due motivi: le strutture fatiscenti la cui riqualificazione avrebbe comportato un grosso dispendio economico più di quanto prevederebbe la totale ricostruzione e, la difficile convivenza con i residenti che lamentano i continui latrati dei cani.
“All’interno del nuovo perimetro di Bellolampo, può sorgere il nuovo canile municipale. Nei prossimi giorni eseguiremo un sopralluogo per la definizione” -ha dichiarato l’assessore Rosi Pennino– “Il prossimo passo è quello della firma dell’ordinanza con il progressivo svuotamento del presidio, poi tutti i passaggi successivi” -stabilisce-.
Il malcontento degli animalisti
Cresce il malcontento delle associazioni animaliste che ribattono: “Apprendiamo che i locali dell’ex mattatoio sono posti in vendita a base d’asta di 10 milioni di euro” -continuano- “400 posti in un canile di Enna non servono ad ospitare nemmeno un quarto degli ingressi dei cani se consideriamo che il presidio di Palermo fa fronte annualmente all’ingresso di 1750 cani circa”. Si agitano le varie associazioni animaliste che dicono “No” alla deportazione “selvaggia” degli animali “Senza nessun tipo di programmazione alle spalle e senza averci prima interpellato sulle eventuali azioni da mettere in atto” -concludono-.
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