Il primo nucleo del Museo sarà inaugurato entro sei mesi, tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo. Parola del sovrintendente del Teatro Massimo, Francesco Giambrone.

Parte il progetto per esporre al pubblico in modo permanente la straordinaria collezione di costumi (oltre 60 mila), sculture, bozzetti che sono attualmente custoditi nei magazzini del “gigante” della lirica. L’annuncio a margine della presentazione del busto di Gino Marinuzzi restaurato grazie all’associazione Interact (i giovani del Rotary da 12 a 18 anni), un pezzo che arriva proprio dalla collezione del Teatro custoditi in un deposito che Giambrone non esita a definire un caveau.

“Il primo nucleo del Museo – dice il sovrintendente – sarà realizzato nello spazio tra la Sala degli Stemmi e la Sala pompeiana, proprio dove è attualmente allestita la mostra di costumi e bozzetti curata dall’associazione Amici del Teatro Massimo in occasione delle nostre celebrazioni di quest’anno per i 120 anni dall’inaugurazione e per i venti dalla riapertura”.

La scultura di Gino Marinuzzi, talentuoso direttore d’orchestra e compositore palermitano, presentata ieri dopo il restauro, sarà uno dei pezzi in mostra. Ieri presenti in Sala Onu, accanto a Giambrone, il Governatore Rotary Distretto 2110 Nunzio Scibilia; il governatore del Distretto Interact 2110 Giorgio Maida; il restauratore Francesco Bertolino; il capogruppo del Pd all’Ars Alice Anselmo, nelle vesti di ex componente dell’associazione giovanile del Rotary e di mamma di un bambino che è stata la mascotte della presentazione. Maida ha annunciato che, dopo il busto, l’associazione restaurerà la coda spezzata di uno dei due leoni bronzei del Teatro Massimo, quello di destra (guardando il Teatro), rappresentazione allegorica della Tragedia, opera di Benedetto Civiletti.