Non c’è troppa sorpresa fra gli studenti dell’Istituto Gonzaga, uno delle più antiche e note istituzioni scolastiche della città gestite da religiosi. La sorpresa e l’imbarazzo lo si legge solo nei volti dei dirigenti e degli amministratori della scuola ma gli alunni, almeno una parte, sapevano o avevano intuito.

La vicenda che sta sulla bocca di tutti è quella dell’arresto di Giuseppe Puccio, insegnante di religione conosciuto e stimato. E’ accusato di avere intrattenuto una relazione con una sua alunna di soli 14 anni.

Lei lo difende. Dice di amarlo e di essere pronta a sposarlo non appena maggiorenne. Lui è agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico e non esce di casa non soltanto perchè vi è confinato.

La prima reazione al Gonzaga nell’immediatezza dell’arresto fu quella di negare la notizia. Ma le foto di Puccio sono ancora sul sito della scuola e la notizia del suo arresto non si poteva certamente nascondere.

Il prof Puccio era l’animatore del giornale della scuola con il quale aveva anche vinto un concorso giornalistico scolastico. ora i suoi giovani ‘redattori’ sono delusi per l’inevitabile stop al progetto, come racconta oggi il giornale La Repubblica che riporta anche dei colloqui fra madri e figlie all’uscita da scuola, della delusione dei ragazzi, delle frasi riferite a voce alta. da uno studente all’altro sempre su questa vicenda.

Fino a martedì è rimasto un segreto a scuola, anche se qualcuno aveva intuito la natura del problema. Il giorno dopo la notizia dell’ arresto, padre Eraldo Cacchione, il Preside, parla chiaramente con gli alunni delle terze medie di quanto è accaduto.

La ragazzina non è più da tempo al Gonzaga, ma quel professore non aveva mai smesso di essere uno dei volti più conosciuti della scuola. “Ho spiegato che bisogna resistere alla tentazione di esprimere subito un giudizio, soprattutto quando non si conoscono i fatti – dice a la Repubblica il sacerdote che prima di diventare gesuita era un avvocato penalista -. Ho cercato anche di affrontare il tema del mistero che spesso avvolge il comportamento dell’uomo. E poi, soprattutto, ho spiegato cosa vuol dire diventare adulti e assumersi delle responsabilità”.

“Nelle scorse settimane, quando ancora eravamo vincolati al segreto su questa vicenda – dice ancora il Preside che lascia comprendere come i vertici del Gonzaga abbiano collaborato alle indagini -, abbiamo comunque organizzato un incontro sull’utilizzo delle chat, un momento di formazione destinato non solo agli studenti, ma anche ai loro genitori. A parlare di un tema così delicato è stata una delle massime esperte italiane della materia”

“La prima sensazione è stata quella di incredulità, il professore Puccio è stato sempre un punto di riferimento per i nostri ragazzi, non solo in classe, ma anche nelle attività del tempo d’estate. Poi, l’ incredulità si è tramutata in amarezza”

Intanto il professor Puccio ha fatto scena muta davanti al giudice che lo interrogava