A Palermo non c’è nessuno che non la conosca e che passandoci davanti, non si sia chiesto quanto bella e sfarzosa possa essere all’interno.
Stiamo parlando di Villa Virginia, nella centralissima via Dante, per tantissimi anni residenza di Leoluca Orlando, il sindaco di Palermo.
Il professore, dopo il trasferimento dei figli per motivi di lavoro, avrebbe deciso di andare a vivere insieme alla moglie in un appartamento più piccolo e funzionale alle esigenze di una coppia non più giovane.
E’ così che Villa Virginia, che ha ospitato personalità internazionali provenienti da ogni parte del mondo, è stata messa in affitto. Certo, in molti sognano di andare ad abitare nei grandi ed eleganti saloni, ma non lo faranno, perché come detto, resta un sogno. Il canone mensile di affitto di Villa Virginia, infatti, ammonta a 5mila euro al mese, ovviamente una somma non alla portata di tutti.
L’annuncio di affittasi è stato messo in rete, l’agenzia immobiliare che se ne occupa è la Cajozzo Re, tra le più note e grandi di Palermo.
Ecco cosa si legge nell’annuncio:
“In esclusiva da Cajozzo Re, solo per te, Villa Virginia. L’edificio è stato realizzato tra il 1902 ed il 1908 dall’architetto Filippo La Porta e si inserisce nel verde della vicina Villa Malfitano. La costruzione si articola su pianta quadrangolare, il prospetto su via Dante si innalza su un piano seminterrato, primo e secondo piano, con due torrette poste una sul lato destro e una sul lato sinistro. Dall’ingresso su via Dante, attraverso la porta a vetri, si accede al vestibolo che ha due porte laterali: la prima immette in una saletta di disimpegno, la seconda nello studio del proprietario, al quale è annesso un wc. La Hall, che misura circa 12m per 9m ha due grandi archi laterali in legno (che danno l’accesso allo scalone che porta al primo piano e alla sala da pranzo). Il soffitto è a grandi cassettoni dalle modanature forti; Il pavimento a piastrelle di quercia. Lo scalone è costruito in quercia e viene illuminato da una vetrata a mosaico, realizzato da P. Bevilacqua. La sala da pranzo in acero e quercia è affrescata con immagini in stile orientale dalla pittrice Otama Kiyohara, moglie dello scultore Vincenzo Ragusa. Dal tinello attiguo alla sala da pranzo si passa nella sala disimpegno a sinistra del vestibolo e da questa alle dispense ed alla moderna cucina. La scala di servizio porta alle cantine con uscita diretta nel giardino; risalendo questa scala di servizio disimpegna i due alloggi delle persone di servizio, e continua sino al piano elevato, dove vi sono una sala, due stanze di foresteria con annessi locali toilette, e poi la sala di compagnia dalle grandi vetrate. si riesce nel ballatoio dello scalone da cui si ammira la sala di pittura che una scaletta, ingegnosamente sviluppata nella piccola torre, unisce alla loggia fotografica. Ritornando nel corridoio troviamo la camera padronale, con le due porte laterali che conducono alla stanza spogliatoio e a quella del proprietario. Sarà possibile visitare l’immobile previo appuntamento.”
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