Il sindaco di Palermo Roberto Lagalla e la sua scorta ieri sera attorno alle 21 hanno sventato il furto di una moto. Usciti da palazzo Palagonia e diretti in via Roma a bordo dell’auto con il lampeggiante nella vicina via Alloro hanno visto una ragazza che cercava di attirare lo loro attenzione.
C’erano due uomini che stavano cercando di spingere una moto verso il furgone. Non appena hanno visto l’auto con il lampeggiante i due sono saliti sul furgone fuggendo via e abbandonando la moto di grossa cilindrata. La ragazza che aveva assistito alla scena ha spiegato al sindaco quanto stava accadendo. I due erano usciti da vicolo Cefalà spingendo la moto e stavano cercando di caricarla sul furgone. Non appena hanno visto il lampeggiante hanno temuto di essere scoperti e sono fuggiti.
Intervento della municipale e della polizia
Sono intervenuti gli agenti della polizia municipale e i poliziotti della polizia di Stato. Dalle indagini è emerso che la moto era stata rubata l’8 febbraio e che in vicolo Cefalà c’era un magazzino dove venivano nascoste le moto rubate per poi essere portate via. Una sorta di luogo di transito per nascondere i mezzi rubati per poi portarli via di sera quando le stradine di Palermo sono meno transitate. Stavolta il piano è stato sventato dal passaggio dell’auto del sindaco che ha permesso al proprietario di avere restituita la moto rubata.
Sventato furto di ladro acrobata, per fuggire si lancia dal balcone
Lo scorso novembre, la polizia ha arrestato, in flagranza, un palermitano di 32enne accusato di una lunga sfilza di reati tra cui tentato furto in abitazione, violenza, minaccia, resistenza a pubblico ufficiale e ricettazione. Il giovane era stato segnalato al 112 da alcuni vicini che lo avevano visto arrampicarsi al primo piano di uno stabile di via Immacolatella a Palermo. Il tempestivo arrivo di una pattuglia del commissariato Oreto-stazione sorprendeva l’uomo nel tentativo di forzare una finestra dell’appartamento del primo piano con un grosso bastone di legno.
L’uomo interrompeva le operazioni dopo aver notato la presenza degli agenti. Ma capendo di non avere alcuna via di fuga se non quella di ripercorrere, a ritroso, la stessa strada fatta per raggiungere l’appartamento, decideva di lanciarsi dal balcone poco prima raggiunto. Confidando evidentemente sulla presenza di una vettura parcheggiata sulla verticale del balcone che ne avrebbe potuto attutire la caduta. Atterrava, in effetti, sul mezzo non senza conseguenze per la carrozzeria dell’auto. Nel volo danneggiava vistosamente il tettuccio e sfondava il parabrezza. Il ladro dava vita ad una disperata fuga che veniva però vanificata dalla reazione degli agenti che lo raggiungevano e lo bloccavano. Operazione che avveniva comunque con grosse difficoltà in quanto il ladro dava vita ad una forte resistenza.
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