Cosimo di Paola presidente della seconda sezione del Tar Palermo ha sospeso gli effetti dell’ordinanza antimovida del sindaco Leoluca Orlando solo sul divieto di vendita di alcolici dai distributori automatici.

La richiesta di sospensiva era stata presentata  dalla società Luxury Life S.r.l. assistita dall’avvocato Adriano Tortora, che si occupa della gestione dei distributori automatici in diversi uffici e zone della città.

Resta così in vigore il provvedimento dello scorso 12 giugno che prevede lo stop alla vendita di alcolici da asporto dopo le 20 e prima delle 8 del mattino. Dopo quell’ora li potranno vendere gli esercizi pubblici – bar, pub, ristoranti, pizzerie – ma solo a condizione che vengano consumati all’interno dei locali o negli spazi esterni in concessione.

Tutti comunque dovranno chiudere non oltre l’1.30. Il Tar tornerà a riunirsi in sede collegiale il 10 luglio per entrare nel merito delle richieste della società dei distributori di bevande.

“Con questo nuovo provvedimento che ho condiviso con tutta la Giunta – aveva spiegato Orlando alla firma dell’ordinanza – abbiamo posto rimedio ad alcuni errori materiali che andavano corretti; era inoltre emersa la necessità bilanciamento le esigenze commerciali degli esercenti che hanno subito un lungo blocco dell’attività, con l’interesse collettivo di ridurre il rischio di aggregazioni notturne potenziale fattore di contagio”. L’ordinanza però aveva fatto discutere e non poco. “Si tratta dell’ennesimo provvedimento estemporaneo, frettoloso e poco meditato che da un altro duro colpo, dopo il lockdown, agli esercenti che operano nella cosiddetta Movida”. Lo avevano detto in una nota il segretario regionale e cittadino dei giovani di Forza Italia, Andrea Mineo e Giovanni Tarantino.

“Il provvedimento dei giudici amministrativi dimostra la fondatezza della nostra protesta, la quale si fondava sull’illogica ed errata visione amministrativa e sulla vessatoria azione ai danni dei titolari di pubblici esercizi. Oggi vi è la conferma che le schizofreniche ordinanze dell’amministrazione comunale sono palesemente illegittime. Continuano ad esserci delle discriminazioni: è illogica la vendita di bevande alcoliche non in vetro ed è assolutamente vessatorio che i locali debbano chiudere all’1.30 e soprattutto che possano vendere solo all’interno dei loro locali e non da asporto dopo le 24. Si tratta di un provvedimento che fa acqua da tutte le parti e quindi si auspica che il sindaco Orlando, resosi conto del suo errore, voglia revocare l’ordinanza e porre fine alla questione”. Lo scrive in una nota l’ex consigliere e assessore comunale di Palermo, Stefano Santoro.