“Il trapianto di rene pediatrico: una scelta vincente” è il titolo del workshop organizzato da ISMETT che si terrà domani, sabato 25 gennaio, a Palermo presso Palazzo Branciforte. A partecipare saranno i maggiori esperti del settore della nostra regione. Nel corso del workshop verranno illustrate le recenti acquisizioni sul trapianto di rene in età pediatrica con particolare riferimento a quello da donatore vivente, illustrando in particolare le opportunità rispetto sia alla dialisi che all’attesa in lista, le tecniche chirurgiche più all’avanguardia e il follow-up non solo del ricevente, ma anche del donatore.
“Per un bambino in insufficienza renale terminale il trapianto di rene rappresenta una scelta obbligatoria sia in termini di aspettativa che di qualità di vita – spiega il prof Jean de Ville de Goyet, direttore del programma di chirurgia pediatrica addominale – ISMETT è oggi in grado di dare una risposta concreta a questi piccoli pazienti che non hanno più alcuna necessità di lasciare la loro regione per recarsi in altre centri italiani”.
ISMETT è oggi uno dei maggiori centri in Italia per quanto attiene i trapianti addominali nei bambini in termini di standard di cura erogati. Attualmente presso il centro palermitano si eseguono trapianti di rene e di fegato sia da donatore cadavere che da donatore vivente. Nel caso del fegato, ISMETT è risultato lo scorso anno il centro con il maggior numero di trapianti epatici da vivente. Le curve di sopravvivenza – sia nel caso del trapianto di rene che in quello di fegato – sono inoltre paragonabili ai migliori centri del Nord America. Non vi è, infine, alcuna differenza in termini di tempi di attesa fra il centro di Palermo gli altri centri italiani, essendo la lista di attesa pediatrica nazionale.
“L’opzione della donazione da vivente – continua ancora de Ville – rappresenta una strada in più per i pazienti che si rivolgono a ISMETT. Oggi il nostro centro è già fra i primi in Europa per volume e risultati nel caso del trapianto pediatrico di fegato da vivente, intervento più complesso rispetto al trapianto renale. La donazione da vivente rappresenta chance in più per i bambini altrimenti costretti a rimanere in lista d’attesa mettendo a repentaglio la propria vita se non arriva in tempo un organo salvavita. Le moderne tecniche trapiantologiche sono sempre più sicure sia per chi dona che per chi riceve“.
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