Protestano in Sicilia le imprese del trasporto turistico che chiedono al governo aiuti e ristori in seguito alla pandemia da Covid-19 che ha azzerato i ricavi soprattutto durante il periodo di stop agli spostamenti. In queste ore un corteo di Bus turistici con dinanzi un carro funebre si sta recando a Palermo per manifestare “contro il totale disinteresse che il Governo ha nei confronti della categoria”. Questo si legge in una nota degli organizzatori.

Le richieste delle imprese

In particolare gli operatori Bus Turistici chiedono al governo regionale lo stanziamento di somme a fondo perduto sugli interessi maturati nei leasing e interventi urgenti sulla svalutazione degli autobus. Gli operatori turistici chiedono inoltre somme a fondo perduto adeguate rispetto alle altre categorie gravemente danneggiate dalle restrizioni covid.

La lettera al ministro

Nei giorni scorsi le maggiori sigle rappresentative del comparto hanno scritto al ministro del Lavoro Andrea Orlando, denunciando il rischio di chiusure massive. “Siamo stretti da un lato dalle restrizioni dovute al contenimento della pandemia – dice Giuseppe Contrafatto, presidente di Federnoleggio Sicilia – e dall’altro dall’inadeguatezza delle misure di sostegno. Ad essere stati ‘azzerati dalla pandemia’ sono tutti i nostri mercati di riferimento: incoming turistico, fieristico, business, scolastico. Gli interventi fin qui operati sia dal governo nazionale che dalla Regione – aggiunge – sono stati in larghissima maggioranza a beneficio del trasporto pubblico locale di linea, mentre i provvedimenti che dovevano aiutare imprese di noleggio con conducente e bus turistici, sono rallentati dai tempi e dai nodi della burocrazia regionale, riducendo la platea dei beneficiari effettivi ad una esigua minoranza”.

I numeri del comparto

In Sicilia, il comparto conta circa 3 mila imprese e 15 mila lavoratori impiegati. Per tutti, questo è il momento peggiore dall’inizio della pandemia: “Sono ripartite le rate dei leasing, di mutui e finanziamenti che pesano molto sui bilanci di un comparto immobile”, spiega Contrafatto.  Oltre Roma, la mobilitazione nazionale coinvolge 7 città italiane dal nord al sud del paese:  Milano, Napoli, Genova, Palermo, Torino, Catania, Campobasso.

Articoli correlati