Monreale dice “NO” agli incendi. Come due anni fa, quando a bruciare nel mese di agosto fu il bosco di Casaboli, Monreale si mobilita contro la mano degli incendiari. Lo scorso 2 agosto un grosso incendio ha distrutto almeno 60 ettari tra bosco e macchia mediterranea distruggendo totalmente un’abitazione, automobili e mettendo in pericolo la vita di decine di residenti.
Il rogo si è sviluppato a Monte Caputo ed è giunto fino alla frazione montana di San Martino della Scale. Una notte di panico caratterizzata dal forte vento di scirocco che ha convinto la mano del “piromane” a studiare un vero e proprio piano distruttivo. Gli effetti dell’incendio si notano ancora oggi sui luoghi che nel corso delle prossime settimane dovranno essere messi in sicurezza.
Intanto la cittadina normanna non vuole restare a guardare. Questo pomeriggio nella piazza principale diverse organizzazioni, associazioni e comitati locali si riuniranno in un sit-in pacifico. Alla manifestazione prenderanno parte anche l’amministrazione comunale monrealese e l’arcivescovo Michele Pennisi. I partecipanti chiederanno all’amministrazione comunale e alla giunta regionale provvedimenti concreti contro gli incendi che ogni anno distruggono il territorio.
Intanto, in seguito al sopralluogo del presidente della Regione Nello Musumeci sui luoghi attraversati dal rogo, è stato deciso un intervento corposo per consolidare il costone roccioso che sovrasta viale Regione Siciliana, in corrispondenza delle aree interessate dal rovinoso incendio della scorsa settima. Martedì scorso, si è svolto un vertice a palazzo D’Orleans a cui è seguito un sopralluogo da parte dei responsabili della struttura commissariale per il dissesto idrogeologico. Grazie alla collaborazione fra Comune e Regione sarà istituito un tavolo tecnico che seguirà i passaggi necessari al reperimento delle risorse e all’esecuzione dell’intervento di messa in sicurezza.
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